Bobo Craxi leader della sinistra. 'Palestinese'. Come Bettino a Sigonella - Affaritaliani.it

Politica

Bobo Craxi leader della sinistra. 'Palestinese'. Come Bettino a Sigonella

Di Alberto Maggi

Scissione nel Pd con l'invasione israeliana a Gaza. E poi...

Bobo assomiglia - secondo molti osservatori - sempre di più al padre Bettino Craxi. E la storia non va dimenticata. L’11 ottobre del 1985...

 

Bobo Craxi leader della sinistra. L'ipotesi prende corpo in questi drammatici giorni dopo che sabato scorso Hamas ha sferrato l'attacco contro Israele. Bobo, nella sua storica lite con la sorella Stefania, ha affermato in diverse interviste che per fermare il conflitto bisogna "dialogare anche con il Diavolo", e quindi anche con i terroristi di Hamas. Mentre la posizione ufficiale del Partito Democratico, espressa dalla segretaria Elly Schlein, è di condanna totale ai terroristi.

Bobo assomiglia - "perfino nel tono della voce", si sente dire in diversi conciliaboli a Montecitorio e a Palazzo Madama - sempre di più al padre Bettino Craxi. E la storia non va dimenticata. L’11 ottobre del 1985 con il ministro della Difesa Giovanni Spadolini, filoisraeliano ed atlantista, e il ministro degli Esteri Giulio Andreotti in altre faccende affaccendati, Craxi si ritrova accerchiato e solo, ma passò al contrattacco. L’aereo con a bordo quattro membri del Fplp (Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina) che avevano sequestrato la nave Achille Lauro per richiedere la liberazione di una cinquantina di loro compagni detenuti nelle carceri israeliane, atterrò in territorio italiano a Sigonella, nella pista della Naval Air Station.

I carabinieri, di stanza a Sigonella e quelli provenienti dalle vicine caserme di Catania e Siracusa, circondarono quelli della Delta Force americana. Craxi riaffermò la sovranità italiana e si mise contro gli Stati Uniti. Il piano orchestrato da Ronald Reagan, Robert McFarlane e Oliver North (del Consiglio di sicurezza nazionale degli Usa), andò in frantumi.

Secondo molti osservatori anche internazionali, fu proprio da quel durissimo no agli Usa che iniziò la fine politica (e non solo) di Craxi. Oggi Bobo Craxi, fatte le debite proporzioni, emerge a sinistra come figura che non si piega al volere della Casa Bianca e che chiede di dialogare anche con Hamas, pur condannando nettamente ogni forma di terrorismo. Una posizione che certamente fa discutere ma che raccoglie consensi anche nel Pd, schierato nettamente contro il terrorismo islamista ma preoccupato per la popolazione civile di Gaza City (al 40% under 14 anni). E infatti la ormai certa invasione militare con l'esercito e i carri armati di Israele a Gaza potrebbe terremotare il Pd.

Lorenzo Guerini, presidente del Copasir ed ex ministro della Difesa super-atlantista, è pronto a sostenere senza se e senza ma Israele. Con lui tutta la minoranza che alle primarie ha votato Stefano Bonaccini, ma anche Nicola Zingaretti molto vicino a Israele. A quel punto, però, una fetta importante della sinistra Dem, di fronte alle inevitabili vittime civili connesse all'invasione militare di Israele a Gaza, si alzerebbe contro Tel Aviv provocando una spaccatura profonda nel partito. Ad esempio gli ex Articolo 1 come Arturo Scotto e Roberto Speranza, ma anche Andrea Orlando. Schlein si troverebbe in mezzo a una lite profonda e la scissione sarebbe quasi inevitabile. Ed è qui che Bobo Craxi (che rispetto alla sorella Stefania, che ha scelto il Centrodestra, è sempre rimasto a sinistra), con le sue posizioni di oggi che ricordano in qualche modo quelle del padre sulla questione palestinese (nonostante sia doveroso ricordare che Bettino dialogò con l'Olp di Arafat che voleva la liberazione della Palestina mentre Hamas vuole la cancellazione di Israele dalla faccia della Terra e l'uccisione di tutti gli ebrei nel mondo, come ha ben spiegato l'ex deputato del Pd Emanuele Fiano ad Affaritaliani.it), potrebbe prendere in mano quella parte di sinistra del Pd per creare un nuovo soggetto politico che si allontani dall'atlantismo esasperato del Centrodestra e di molti big Dem.