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Politica
Abolire il mercato tutelato, che cosa c'è dietro l'opposizione di Salvini
Giorgia Meloni Matteo Salvini

Abolire il mercato tutelato, un discorso che va al di là della destra e della sinista. Ecco perchè 

Divampa la polemica politica sulla fine del cosiddetto “mercato tutelato” che andrebbe a colpire milioni di famiglie che in questo particolare frangente economico sono particolarmente sensibili al tema del costo dell’energia. I fatti sono noti: il governo ha inserito e poi cancellato dall’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri la norma che permetteva di prorogare il regime di mercato tutelato per energia e gas, il cui termine è stato ereditato dalla Meloni da Draghi e dai precedenti governi. Fu infatti quello di Renzi nel 2015, con Carlo Calenda ministro per lo Sviluppo economico, a volere la norma nel disegno di legge sulla Concorrenza. Norma fortemente voluta dalla UE e che è legata (governo Draghi) all’ottenimento della quarta rata del Pnrr. Norma votata a suo tempo da tutti tranne che da FdI che allora era all’opposizione.

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L’opposizione attuale ha invece già parlato di “tassa Meloni” sul Natale e di “regalo per le feste” al popolo italiano. Salvini ha detto di aver parlato con il ministro Fitto e che “conto con il dialogo si riesca a rimediare a un errore che ci siamo trovati sul tavolo”. Fitto, nel suo ruolo istituzionale, è quello che deve dialogare con l’UE per ottenere di rimandare la misura che segna la fine del mercato tutelato a prezzi fissati da una agenzia nazionale, l’Arera, e apre al libero mercato che presenta qualche opportunità ma anche molte insidie prendendo ad esempio la liberalizzazione del mercato della telefonia, che però presenta caratteristiche di minore impatto sociale.

Le continue telefonate che arrivano ai cittadini da gestori improvvisati la dice lunga sulla mancanza di trasparenza e sull’interesse dei gestori stessi a tuffarsi nel ricco mercato. Fitto, dal canto, suo è in una posizione interlocutoria e dialogante sui due fronti, quello interno e quello esterno: Il mercato tutelato dell’energia e del gas dice "è un tema serio su cui dobbiamo discutere nel merito. Ci sono elementi sui quali c’è un dibattito, verificheremo le modalità con cui poter seguire questo dibattito".

Dal punto di vista strettamente politico invece è chiaro che si tratta di una misura che non è conveniente rendere attiva, sia pure con le gradualità previste, proprio sotto le feste con una opinione pubblica particolarmente sensibile al tema. Sullo sfondo ci sono le Europee del prossimo anno che per prevedono una legge elettorale puramente proporzionale (con una soglia del 4%) che favorisce la competizione tra i partiti, anche tra quelli che nel proprio Paese sono alleati. E qui il discorso riguarda la competizione tra Lega (nel 2019 prese bel il 34%) e Fratelli d’Italia che insistono sullo stesso elettorato, fatto salvo alcune importanti eccezioni che riguardano l’autonomia locale cara al partito guidato da Salvini.

FdI invece porta avanti il discorso del premierato, da sempre suo baluardo, e in questo dialogo si è recentemente inserita Forza Italia con la sua riforma della magistratura. Ognuno dei tre partiti ha ben chiaro che l’elettorato li giudicherà poi il prossimo anno proprio su questi temi, ma il discorso sul mercato tutelato è trasversale e –da un certo punto di vista- unificante. E fa Bene Salvini, questa volta appoggiato anche dalla Schlein e dall’opposizione, a volere una proroga che permetta una maggiore gradualità e soprattutto agli utenti di orientarsi in un mare di offerte in genere poco chiare. Natale non è mai un buon momento per aumentare le spese dei cittadini e questo è un discorso che va al di là della destra e della sinistra.

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