Chi è Matteo Ricci, il candidato di centrosinistra alle Marche indagato nell’inchiesta “Affidopoli” - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 12:33

Chi è Matteo Ricci, il candidato di centrosinistra alle Marche indagato nell’inchiesta “Affidopoli”

Ricci: “Sono fiducioso nel lavoro della magistratura e convinto che le accuse saranno smontate. Sono completamente estraneo ai fatti e lo chiarirò presto con il procuratore”

​​​​​ di Redazione Politica

Matteo Ricci, ecco chi è il candidato di centrosinistra alle Marche e il protagonista dell’inchiesta “Affidopoli”

È il 22 luglio 2025 quando l’ex sindaco di Pesaro, europarlamentare e oggi candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Marche, Matteo Ricci, riceve un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta “Affidopoli”. Proseguono senza sosta le indagini della magistratura sulle presunte irregolarità negli affidamenti diretti del Comune di Pesaro durante il suo mandato da primo cittadino, irregolarità sulle quali è chiamato a fare chiarezza oggi in Procura. Ma chi è davvero Matteo Ricci?

Originario di Pesaro, dove è nato il 18 luglio 1974, Matteo Ricci è stato eletto nel 2024 come europarlamentare per il Partito Democratico. Nel corso della sua attività istituzionale ha ricoperto diversi incarichi di rilievo: è stato presidente della Provincia di Pesaro e Urbino dall’8 giugno 2009 al 22 giugno 2014, vicepresidente del Partito Democratico tra il 15 dicembre 2013 e il 7 maggio 2017, e sindaco di Pesaro dal 30 maggio 2014 al 13 giugno 2024.

Nel 2014 Matteo Ricci viene eletto primo cittadino di Pesaro con oltre il 60% dei consensi, grazie all’appoggio di un’ampia alleanza di centrosinistra. Nello stesso anno entra a far parte della direzione dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), dove assume il ruolo di vicepresidente. Nel 2016, rinuncia alla corsa per la presidenza dell’associazione, lasciando spazio a Antonio Decaro. In seguito, ricopre l’incarico di responsabile per gli enti locali nella segreteria nazionale del PD, funzione che mantiene fino al 2018.

Nel 2024 viene eletto al Parlamento europeo con oltre 106mila preferenze, nella circoscrizione dell’Italia centrale, tra le fila del Partito Democratico e come esponente dell’area vicina a Stefano Bonaccini. Durante la X legislatura europea diventa vicepresidente della Commissione Trasporti e Turismo, a cui affianca anche i lavori della Delegazione per le relazioni con la Cina e della Commissione Ambiente e Salute pubblica, di cui è membro supplente.

Ed è il 22 luglio 2025 quando entra nel mirino della magistratura con l’arrivo di un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta “Affidopoli”. «Sorprendentemente ho ricevuto un avviso di garanzia sulla vicenda annosa degli affidi dei murales che è ormai sulla stampa da un anno. Sono sorpreso perché io in vita mia, in 15 anni d'amministrazione, non mi sono mai occupato di affidamenti pubblici, mi sono fidato ciecamente dei miei dirigenti e dei miei collaboratori come in queste in caso». Queste le parole di Matteo Ricci in un video pubblicato sui social. «L’ho ripetuto per mesi e lo ripeterò anche al procuratore e fra l'altro l'accusa è curiosa perché io non avrei ottenuto nessuna utilità patrimoniale ma in termini di consenso politico. Sono sereno nel merito però anche molto amareggiato e molto arrabbiato. Questa cosa arriva il giorno dopo la convocazione delle elezioni, dopo un anno di indagini... io comunque sono fiducioso nel lavoro della magistratura. Sono convinto che smonteremo subito queste accuse». «Quindi tanta amarezza e tanta rabbia ma anche tanta serenità perché nel merito sono completamente estraneo ai fatti, non me ne sono mai occupati e lo chiarirò presto con il procuratore», conclude Ricci.

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