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Politica
Crisanti, microbiologo prestato al Covid una crociata inutile contro Schillaci

Andrea Crisanti, il microbiologo prestato al Covid, una crociata (inutile) contro Orazio Schillaci

Andrea Crisanti über alles. Non è ancora entrato in Parlamento, nel quale è stato eletto nelle liste del Pd, che ha già cominciato a dare in escandescenze andando ad insidiare il primato del sindacalista Aboubakar Soumahoro, eletto per Sinistra Italiana – Verdi che si era presentato alla Camera in stivaloni lerci di fango. Crisanti, ricordiamolo, non è un virologo, come credono in molti, ma un microbiologo che esercita presso l’Università di Padova.

I suoi nemici, come il suo maestro Giorgio Palù, lo ha definito un semplice 'zanzarologo'. Sta di fatto che alla fama assurge, come diversi suoi colleghi, grazie all’epidemia di Covid. Assurge per una intuizione giusta quando collaborava con Luca Zaia e cioè che anche gli asintomatici potessero trasmettere il virus e l’ha fatto con un meritorio studio di una piccola popolazione cioè quella di Vo Euganeo. Da qui l’idea degli screening di massa e della quarantena, in un tempo in cui non c’erano i vaccini.

Tuttavia, in seguito, litigò con Zaia sulla politica dei tamponi rapidi, e la cosa finì in tribunale. Dopo questi meriti iniziali il professore non ne azzecca però più una e comincia ad avere un comportamento ondivago, a volte si avvicina ai no vax un’altra se ne distanzia nettamente, dice una cosa e il suo contrario, provocando confusione nell’opinione pubblica.

Ripetiamo che non è l’unico, anzi. Il sospetto che si abbia su tutte queste Covid – star, come sono stati chiamati, è che le oscillazioni seguissero la politica e cercassero di assecondare una volta la visione del centro – sinistra e una volta quella del centro – destra, a seconda della convenienza del momento. Di tutte le Covid–star Crisanti è stato però quello che si è piazzato meglio, il più scaltro diciamo. L’unico che gli si era avvicinato -come successi politici- era stato il dottor Pier Luigi Lopalco, professore ordinario di igiene presso l’Università di Pisa, e quindi anche lui non un virologo, che divenne assessore alla sanità della regione Puglia, ruolo da cui peraltro si dimise.

Matteo Bassetti aveva invece puntato il bersaglio grosso e cioè voleva fare il ministro della Salute e si propose anche esplicitamente a Giorgia Meloni, prima delle elezioni, ma poi non se ne fece più nulla. Crisanti era assurto agli onori della cronaca anche per una villa palladiana che si era comprato ancor prima di entrare in Parlamento al prezzo, si dice, di due milioni di euro. Alle polemiche che seguirono oppose candidamente di essere ricco di famiglia.

Ma si vede che i soldi sono importanti per il professore visto che appena entrato a Palazzo Madama è incappato in un’altra storia in cui gli euro sono protagonisti. Infatti, qualche giorno fa, ha dichiarato: "Il compenso che percepisco dalla Asl e dall’Università di Padova è leggermente più alto, ma soprattutto è una questione di contributi previdenziali e di continuità di versamento". Ma la ASL veneta ha subito ribattuto: "Il trattamento economico del docente in aspettativa è dovuto dall’amministrazione di appartenenza, cioè dall’Università di Padova". Insomma, se il prof non lavora in corsia non prende l’integrazione, che sembra comunque una decisione equa.

Ma Crisanti non ci sta e subito si precipita a cercare i giornalisti per fare sapere la sua: "È una prassi normale, lo fanno già molti magistrati me l’hanno consigliato in Senato". E poi l’affondo sgangherato: "La legge è dalla mia parte e io ho diritto a percepire lo stipendio che prendevo un mese fa. L'Asl di Padova è un covo di politici. Il senso che ha ispirato la legge che cito, è proprio questo. Se poi l'Azienda ospedaliera non vuole pagare, pazienza: se la vedrà con l'Università di Padova".

Ma come prof? Lei è appena entrato al Senato grazie alla politica e poi definisce l’Asl di Padova “un covo di politici”? Una caduta di stile che denota una pericolosa hybris. In un colpo solo il prof litiga con la Regione Veneto, l’ASL di Padova e con l’Università. Non male quanto a diplomazia politica. Crisanti è in realtà un valente parassitologo, da qui la battuta di Palù sulle zanzare, e per questo non dovrebbe esagerare nella ricerca di quattrini. Ma non contento, il prof ha temporaneamente distratto lo sguardo dal gonfio portafoglio, per dirigerlo contro il nuovo ministro della Salute, e cioè il professor Orazio Schillaci, da poco dimissionario dalla carica di rettore di Tor Vergata. "Il ministro non capisce nulla di sanità pubblica, però è un bravo radiologo".

Il neo senatore ce l’aveva con l’idea di togliere le mascherine nella Sanità e di far rientrare i medici no – vax. Poi l’ipotesi di togliere le mascherine è rientrata, ma si è invece concretizzato il ritorno dei medici non vaccinati. E così Crisanti ha sbottato: "Vaccinarsi per loro era un obbligo morale. Hanno fatto malissimo a non farlo perché così danneggiano sé stessi e gli altri". E qui il professore prende una topica di quelle coi fiocchi.

Infatti è stato ampliamente dimostrato dalla comunità scientifica mondiale, il primo fu il professor Anthony Fauci medico della Casa Bianca, che i vaccini proteggono solo dalle conseguenze più gravi della malattia ma non impediscono il passaggio del virus da una persona all'altra, assunto su cui è basato il green pass. Quindi il green pass è stato un atto assolutamente inutile dal punto di vista scientifico perché vaccinati e non vaccinati contagiano in ugual misura.

A questo punto migliaia di persone non hanno potuto lavorare e guadagnare per una misura errata scientificamente. Nei dibattiti televisivi non viene mai citato bene questo punto: il green pass non serve a niente. Il fu ministro Speranza quindi compì un errore politico supportato da 'esperti' che lo consigliarono male. Del resto il famoso Cts, che governò l’Italia ai tempi della peste, non aveva stranamente a bordo nessun virologo mentre era pieno di tutte le altre (inutili, in questo caso) specialità mediche. Chissà perché?

Quindi, tornando al presente, il professor Crisanti insiste sulla topica perché i no vax non danneggiano affatto gli altri ma al limite solo se stessi. Forse non ha ancora capito bene la politica italiana e gli consigliamo di dedicarsi di più, in questo periodo così anomalo dal punto di vista climatico, all'osservazione delle zanzare che hanno invaso l’Italia completamente fuori stagione. Sarebbe più utile alla comunità.


 

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