Politica
Draghi: “Siamo meno dipendenti dalla Russia. Ue: serve price cap"

Il premier a Bruxelles “respinto con perdite” per il tetto al prezzo. Ma lui tira dritto e prova a rilanciare
Draghi: “L’ingresso nell’Ue sarà meno arcigno”. Allarme inflazione
“Si è deciso che il processo di allargamento, così esigente e burocratico, resterà esigente ma sarà molto meno burocratico, l'Ue assumerà una dimensione meno arcigna". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa a Bruxelles. "Nell'area dell'euro, soprattutto a causa dei prezzi dell'energia e dell'inflazione, - prosegue il premier - le previsioni sono di un rallentamento un po' in tutti i Paesi. Noi siamo impegnati a proteggere e sostenere il potere d'acquisto degli italiani. Draghi poi ha rilanciato su una fiscalità comune europea per arginare le disparità. E poi c’è il tema degli aiuti, che devono arrivare in fretta specie ora che la crisi si fa sempre più sentire. "Più che di aiuti – ha aggiunto il presidente del Consiglio - bisogna avere da parte dell'Ue la capacità di accedere al mercato autonomamente" per "poi prestare questo denaro ai singoli Paesi. Non è una situazione in cui è necessario avere dei grants, ma una capacità fiscale comune".
“Italia in vantaggio sugli stoccaggi”
Nel vertice di Bruxelles "si è parlato di energia, di cosa fare per i prezzi così alti. L'Italia – aggiunge Draghi -, per gli stoccaggi, sta andando molto bene e la dipendenza dal gas russo, che era il 40% l'anno scorso, oggi sta al 25%: le misure che abbiamo messo in campo iniziano a dare risultati". Bisogna "agire subito sui prezzi dell'energia perché sta succedendo che da un'inflazione che dipendeva sostanzialmente dall'energia ora dipende anche da altre cose. Questi aumenti si spargono e diventano aumenti di altre merci". Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa. "Al G7 anche si parlerà" di price cap, "gli Usa sono consapevoli delle difficoltà che stiamo affrontando sulle sanzioni" ha aggiunto.
"Sui prezzi dell'energia i Paesi sono molto esitanti ad agire, ho un chiesto Consiglio straordinario sull'energia a luglio ma mi è stato fatto notare che non abbiamo ancora uno studio sul quale discutere. Ecco, ora nella risoluzione finale il Consiglio invita la Commissione a produrre questo studio entro settembre, per poi discuterne nel Consiglio di ottobre" ha spiegato Draghi che ha dovuto incassare l’altolà, almeno per ora, a un Consiglio straordinario per discutere di un tetto al prezzo del gas.
"C'è molta consapevolezza rispetto alla serietà della situazione" sull'energia. "Si è parlato molto di coordinamento e sulla solidarietà, che certo ci deve essere e ci deve essere anche una risposta a controllare il prezzo del gas. L'obiezione che si fa al price cap è la paura che in risposta la Russia tagli le forniture, ma ormai in Germania stiamo al 50% del flussi. Putin incassa le stesse cifre e l'Ue ha difficoltà immense” ha concluso il premier Mario Draghi in conferenza stampa.