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Politica
Ecr-Vox, a Madrid il summit della Dx Ue. Meloni in pole per superare Macron

Europee, a Madrid si riuniscono i giovani conservatori 

Si aprirà all’insegna del protagonismo dei giovani il prossimo fine settimana culturale di Ecr, “Europa Viva 24”, in programma dal 17 al 19 maggio a Madrid. A loro, che saranno oltre mille, sarà dedicata la prima giornata dell’evento, con una impostazione che li rende motore del dibattito: chi vorrà avrà a disposizione per tre minuti il grande palco della kermesse per intervenire sui temi di maggiore attualità, proponendo la loro visione e offrendo spunti per l’Europa che verrà con il voto da lì a pochi giorni.

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Una “formula innovativa”, come l’ha definita il segretario generale di Ecr party e deputato di FdI, Antonio Giordano, presentando in conferenza stampa alla Camera l’appuntamento, che poi proseguirà nei giorni successivi con i consueti panel politici e con la partecipazione di una delegazione del partito alla kermesse domenicale di Vox “Viva”. Anche la premier Giorgia Meloni dovrebbe intervenire, alla manifestazione di Vox anche se solo in collegamento video. In presenza all’evento ci sarà invece l'ex premier polacco di Pis Mateusz Morawiecki, e saranno presenti anche il presidente della Repubblica di Argentina, Javier Milei, e il premier dell'Ungheria, Viktor Orban (anche lui collegato). Ma ci saranno anche due leader di Identità e democrazia, il gruppo cui aderisce l'ultra-destra tedesca di Afd (su cui pesa il veto del Ppe e pure di Macron e Renew). Il primo è André Ventura, presidente dei portoghesi di Chega, la seconda è Marine Le Pen, candidata all'Eliseo e leader del Rassemblement national.

Oltre a Giordano, alla conferenza stampa di presentazione dell’Ecr party, hanno partecipato il capogruppo alla Camera di FdI, Tommaso Foti, e i deputati Giovanni Donzelli, Sara Kelany, Marta Schifone e Gianluca Caramanna. “Il gruppo parlamentare Ecr avrà nel prossimo Parlamento Ue una rilevante presenza. FdI già oggi ha 9 parlamentari europei nel gruppo, ma siamo certi - ha detto Foti - che passeremo le due cifre e saremo nell’ordine dei 23-24 deputati europei”. “Avremo l’onere e l’onore di indirizzare la politica di quel gruppo”, ha proseguito il presidente dei deputati di FdI, ricordando anche la centralità della figura di Giorgia Meloni – che di Ecr party è presidente – nel rilanciare il messaggio del movimento conservatore non solo in Europa, ma anche a livello globale, con i numerosi contatti che il partito dei Conservatori tesse e intrattiene con i propri omologhi anche al di fuori del Continente.

Senza contare che solo a considerare gli ormai scontati nuovi ingressi dopo le elezioni del 6-9 giugno nel gruppo dei conservatori, dai romeni di Aur, ai croati di Most, dai lituani del Lithuanian farmers and green union, agli irlandesi del Rural indipendent group per finire ai ciprioti di Elam. Senza contare la grande incognita che ancora c’è sulla possibile adesione del partito di Orban, Fidesz, che da solo dovrebbe contare altri 12 deputati. Sondaggi alla mano una trentina di eurodeputati in più. Ragione per cui Ecr ha buone possibilità di andare oltre gli 86 seggi che gli attribuisce EuropeElects e piazzarsi al terzo gradino del podio dei gruppi più numerosi (dopo Ppe e S&D). Scavalcando quindi i liberali di Renew.

Uno scenario con una doppia valenza: Meloni peserebbe numericamente più di Emmanuel Macron e il sorpasso sarebbe l'immagine plastica di quello spostamento a destra che oggi tutti i sondaggi pronosticano. Gli auspici sono buoni, come sostiene anche il copresidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini quando afferma che «Il centrodestra unito è garanzia di buon governo e serietà. Auspico sia così in Europa dopo il voto”. Il contro destra ha una idea di Europa che va nella direzione opposta a quella che invece sembrano preferire Renew e i socialisti, come spiega molto bene sempre Procaccini “un’Europa non federale ma confederale, dove gli Stati sono uniti su poche ma importanti questioni, ma per il resto sono nazioni autonome e sovrane. Fino a oggi l’Europa è stata quella che ha preteso di dirci come gestire le nostre spiagge, cosa dovessimo mangiare, entro quando dovremmo cambiare le nostre auto. Noi proponiamo un’Europa che si concentri sulla politica estera comune, che lavori al sogno della destra italiana, quello di un esercito unico europeo". 

E anche di questo certamente si parlerà nella tre giorni organizzata dal partito nella capitale spagnola, scelta forse non a caso in concomitanza con il grande appuntamento del partito Vox, storico membro dei conservatori europei. Molti gli ospiti attesi a Madrid tra deputati ed eurodeputati di Ecr, a pochi giorni dal voto, tra i quali la giovane deputata Sara Kelany, che parteciperà al panel sull’immigrazione e ha posto l’attenzione sul fatto che, grazie alla destra italiana, “il paradigma in Europa è già cambiato: prima si parlava di redistribuzione e porti aperti, oggi si parla di difesa delle frontiere”. Una svolta già impressa, che ora si tratta di consolidare contando anche sui nuovi euro-equilibri che ci si attende dal voto dell’8 e 9 giugno. Anche su un tema decisamente più recente come quello dell’Intelligenza artificiale, anch’esso in agenda a Madrid, l’Italia può vantare di aver dettato il passo: sia a livello interno con il ddl delega approvato subito dopo l’Ai Act.

Infine, il turismo, che sarà declinato in particolare in termini di turismo religioso. Completano il programma dei lavori il panel sulle sfide della transizione green e la sessione sul Manifesto di Ecr Party “Un futuro per l’Europa europeo e conservatore”, che vedrà, tra gli altri, gli interventi del segretario generale Antonio Giordano e dell’eurodeputato e capo delegazione di FdI a Bruxelles, Carlo Fidanza, che a Politico qualche settimana fa ha spiegato quale è l’aspirazione del gruppo nella prossima legislatura “Siamo partiti conservatori orientati al governo”,






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