Elezioni 2018 Mattarella contro l'ipotesi di tornare al voto - Affaritaliani.it

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Elezioni 2018 Mattarella contro l'ipotesi di tornare al voto

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Elezioni 2018 Mattarella spingerà per le larghe intese (con Gentiloni che resta a Palazzo Chigi) se il 4 marzo non esce un vincitore

Elezioni 2018. Almeno su un punto Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sembrano essere d'accordo: "Nel caso in cui il 4 marzo non esca un vincitore dalle urne si torna al voto". Così hanno sentenziato sia il leader del Partito Democratico sia l'ex Cavaliere. Promettendo e quasi spergiurando che non esiste l'ipotesi della grande coalizione modello Germania declinata nelle larghe intese italiche. Ma siamo proprio sicuri che finirà così? E soprattutto, che cosa ne pensa l'arbitro che dovrebbe, stando alle parole di Renzi e Berlusconi, sciogliere le Camere appena elette? Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it - non prende nemmeno in considerazione l'ipotesi di rimandare il Paese alle urne dopo pochi mesi dalle Politiche del 4 marzo. Il Quirinale, spiegano fonti qualificate, considera la stabilità politica un bene primario soprattutto per quanto concerne la tenuta dei conti pubblici, i mercati finanziari e i rapporti internazionali, specialmente con i partner europei.

Tanto che il Capo dello Stato sarebbe pronto addirittura a "diversi" tentativi per formare un esecutivo di larghe intese o tecnico, perfino arrivando a dopo l'estate con Paolo Gentiloni che nel frattempo resterebbe a Palazzo Chigi nel ruolo di premier. D'altronde, sottolineano ambienti dem, in Germania si è votato quattro mesi e mezzo fa e solo adesso la situazione si è sbloccata per dar vita alla grande coalizione Cdu-Spd. Tempi lunghi, dunque, per permettere di sbollire le fiamme della campagna elettorale, mettere da parte i toni da comizi e, ovviamente in caso di pareggio, cercare una soluzione condivisa che eviti lo spettro delle nuove elezioni. Uno spettro che certamente non piacerebbe né alle istituzioni finanziarie né a quelle dell'Unione europea, le quali, dopo i primi botta e risposta post-voto, farebbero un appello al senso di responsabilità delle forze politiche moderate, non estremiste e non populiste, per convergere e trovare una sintesi. Promesse elettorali, parole grosse da titoli dei giornali da parte di Renzi e Berlusconi, insomma. Ma gli addetti ai lavori sanno che Mattarella, in assenza di un vincitore, farà in modo che tornino le larghe intese, evitando nuove elezioni. Aspettando anche mesi e mesi, tanto Palazzo Chigi è blindato con il mite Gentiloni.