E' fatta. Secondo quanto Affaritaliani.it è in grado di rivelare, c'è l'accordo di massima tra i partiti, a Roma, per tenere le elezioni regionali in Liguria, Veneto, Toscana, Marche, Campania e Puglia domenica 27 settembre (probabilmente si voterà anche lunedì 28 fino alle ore 15). La conferenza dei capigruppo della Camera ha deciso infatti di posticipare di una settimana l'avvio dell'esame in Aula del Decreto Elezioni proprio per 'far digerire' sui territori l'intesa tra le forze politiche.
Il problema è che molti Governatori, sia della Lega e del Centrodestra come Luca Zaia e Giovanni Toti, sia del Partito Democratico con Vincenzo De Luca, vogliono le urne a fine luglio. Spetterà quindi ai leader politici, da Matteo Salvini a Nicola Zingaretti, convincere i presidenti di Regione riottosi a posticipare ulteriormente la data del voto.
L'ipotesi 20 settembre, che inizialmente aveva unito (o quasi) la maggioranza di governo, è stata scartata in quanto prevederebbe la presentazione delle liste elettorali intorno a Ferragosto e il timore è quello di penalizzare ulteriormente il turismo, già martoriato dal lockdown causa coronavirus. Il 27 settembre è quindi un compromesso per non arrivare troppo avanti nel tempo cercando però di 'salvare' gran parte del mese di agosto. I partiti, a Roma, hanno bocciato le urne a fine luglio soprattutto per evitare una campagna elettorale anomala con i divieti di assembramenti ancora validi ovunque.
Il tutto visto che le preferenze non verrannno cancellate, come sembrava invece qualche settimana fa, e quindi i candidati ai consigli regionali dovranno fare la loro campagna elettorale sui territori. Quasi sicuramente il 27 (28) settembre sarà election day con le elezioni comunali e il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari (ricorso permettendo). La decisione in questo caso spetta al governo: i 5 Stelle sono assolutamente favorevoli, il Pd, come la Lega e Fratelli d'Italia, non ha nulla in contrario, mentre l'unico partito a opporsi è Forza Italia.
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