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Politica
Elezioni, sondaggio: ecco chi vince se si vota. Percentuali e seggi
(fonte Lapresse)

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L'ipotesi delle elezioni politiche anticipate - probabilmente domenica 11 e lunedì 12 o domenica 18 e lunedì 19 aprile - è tornata prepotentemente di attualità viste le fibrillazioni nella maggioranza. Uno scenario che molti a parole dichiarano di non volere ma al quale, dietro le quinte, si stanno preparando. Alle urne si andrebbe inevitabilmente con l'attuale legge elettorale, il Rosatellum con il quale si è votato nel 2018. Ma come finirebbero le elezioni 2021? Affaritaliani.it lo ha chiesto al decano dei sondaggisti italiani, Nicola Piepoli, presidente dell'omologo istituto demoscopico.

Il Centrodestra, stando ai numeri attuali, ovviamente prima dell'eventuale campagna elettorale, avrebbe la maggioranza assoluta sia alla Camera sia al Senato. Alla coalizione Lega-Fratelli d'Italia-Forza Italia-altri, stando alle stime di Piepoli andrebbe il 48% dei voti pari a 210 seggi a Montecitorio (su 400) e a 105 a Palazzo Madama (su 200). L'alleanza Pd-Movimento 5 Stelle-LeU (da valutare il ruolo del premier Giuseppe Conte) si fermerebbe al 39% ovvero 187 seggi alla Camera e 93 al Senato. La probabile coalizione centrista formata da Italia Viva-Azione-PiùEuropa-altri non andrebbe oltre il 5% mentre il restante 8% verrebbe diviso tra molte liste e partiti minori.

I PUNTI CHIAVE DEL ROSATELLUM

Formula elettorale

L'impianto della legge, identico a meno di dettagli alla Camera e al Senato, si configura come un sistema elettorale misto[8] a separazione completa.[9]

Per entrambe le camere:

    il 37% dei seggi (147 alla Camera e 74 al Senato) è assegnato con un sistema maggioritario a turno unico in altrettanti collegi uninominali: in ciascun collegio è eletto il candidato più votato, secondo il sistema noto come uninominale secco;    il 61% dei seggi (rispettivamente 245 e 122) è ripartito proporzionalmente tra le coalizioni e le singole liste che abbiano superato le previste soglie di sbarramento nazionali; la ripartizione dei seggi è effettuata a livello nazionale per la Camera e a livello regionale per il Senato; a tale scopo sono istituiti collegi plurinominali nei quali le liste si presentano sotto forma di listini bloccati di candidati;    il 2% dei seggi (8 deputati e 4 senatori) è destinato al voto degli italiani residenti all'estero e viene assegnato con un sistema proporzionale che prevede il voto di preferenza.

Coalizioni e soglie di sbarramento

La legge elettorale prevede che ogni lista presenti un proprio programma e dichiari un proprio capo politico nonché, eventualmente, l'apparentamento con una o più liste al fine di creare coalizioni: l'esistenza di una coalizione, che è unica a livello nazionale, vincola le liste coalizzate a presentare un solo candidato in ciascun collegio uninominale[10].

Sono previste diverse soglie di sbarramento, ossia percentuali di voti al di sotto delle quali non si viene ammessi alla ripartizione dei seggi nei collegi plurinominali[11]:

    3% dei voti ottenuti a livello nazionale; valida per le liste singole;    20% dei voti ottenuti a livello regionale; valida, alternativamente e solo al Senato, per le liste singole;    20% dei voti ottenuti a livello regionale, o elezione di due candidati nei collegi uninominali; valida, alternativamente, per le liste rappresentative di minoranze linguistiche riconosciute presentate esclusivamente nelle regioni a statuto speciale in cui sia prevista una particolare tutela di tali minoranze;    10% dei voti ottenuti a livello nazionale; valida per le coalizioni, purché comprendano almeno una lista che abbia superato una delle altre tre soglie previste.

Alla determinazione della cifra elettorale di coalizione (e dunque all'eventuale raggiungimento del 10%) non concorrono i voti espressi a favore delle liste collegate che non abbiano conseguito almeno l'1% dei voti a livello nazionale, oppure, solo per quanto riguarda il Senato, il 20% a livello regionale, oppure ancora, solo per quanto riguarda le liste rappresentative di minoranze linguistiche riconosciute presentate esclusivamente nelle regioni a statuto speciale in cui sia prevista una particolare tutela di tali minoranze, il 20% a livello regionale o l'elezione di due candidati nei collegi uninominali.

Le liste collegate in una coalizione che non raggiunga la soglia del 10% sono comunque ammesse al riparto dei seggi qualora abbiano superato, a seconda dei casi, almeno una delle altre soglie previste.

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