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Politica
Giustizia, Cartabia spiega la sua riforma: "Bisognava correggere Bonafede"
Crediti Photo Nick Zonna
 

"La riforma conserva l’impianto della prescrizione in primo grado della legge Bonafede: chi l’aveva allora proposta potrebbe ritenersi soddisfatto. È stato confermato il valore di quell’intervento per arginare il fenomeno delle troppe prescrizioni; un processo che finisce nel nulla è davvero un fallimento dello Stato, su questo io sono la prima ad essere d’accordo, come ben sa Alfonso Bonafede che in queste settimane ha avuto un’interlocuzione costante con il ministero. Tuttavia non si poteva evitare di correggere gli effetti problematici di quella riforma. Per questo abbiamo stabilito tempi certi e predeterminati per la conclusione dei giudizi di appello e Cassazione". Così la ministra della Giustizia Marta Cartabia in un'intervista al Corriere della sera. 

Cartabia: "Ecco che cosa non andava nella legge Bonafede"

"Giudizi lunghi recano un duplice danno: frustrano la domanda di giustizia delle vittime e ledono le garanzie degli imputati. La riforma proposta vuole rimediare ad entrambi questi problemi. Non è un banale compromesso politico, è ispirata al bilanciamento tra quelle due esigenze: fare giustizia, nel rispetto delle garanzie. Questo è ciò che ci chiede la Costituzione: bilanciamento fra principi, proporzionalità tra valori, equilibro tra esigenze in conflitto. E quando si parla di giustizia ritengo che l’equilibrio sia una virtù, non un demerito", prosegue Cartabia parlando al Corriere della Sera.

Cartabia: "Ponte Morandi? Non c'è ragione di preoccuparsi per il processo"

Sull'eventualità di rischi per il processo sulla strage del ponte Morandi, Cartabia sottolinea che "non c’è ragione di preoccuparsi. Intanto questa disciplina si applicherà per reati commessi dopo il 1° gennaio 2020, gli stessi a cui si applica l’attuale legge sulla prescrizione. Ma soprattutto, la riforma prevede che i processi per reati gravi e complessi abbiano garanzie e tempi più lunghi per celebrare ogni grado, con la possibilità di proroghe. E sa a Genova in quanto tempo si celebrano, mediamente, in appello i processi? Meno di due anni. A Roma, l’appello di un caso complesso come Mafia capitale è stato celebrato in poco più di un anno. La Cassazione ha impiegato meno di un anno per la pronuncia sulla strage di Viareggio".

A chi ha definito la sua riforma un placebo, anziché un vaccino, Cartabia risponde "di leggere con attenzione tutto il testo. Non solo la prescrizione. Questa riforma è un vaccino proprio perché sveglia gli anticorpi del sistema immunitario della giustizia, che ha al suo interno forze straordinarie, che devono essere messe nelle condizioni di operare al meglio. Nella riforma si interviene su tutte le fasi del processo: dalla regolazione dei tempi per le indagini all’uso di videoregistrazioni per gli interrogatori, a una più severa regola per disporre il rinvio a giudizio, fino a una incisiva riforma delle sanzioni alternative alle pene detentive brevi. Quest’ultimo punto per me è molto qualificante, unitamente alla previsione della giustizia riparativa". 

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