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Politica
Governo: Giustizia, chi ha vinto. Altro colpo di scena su... Ministri: i nomi

Governo: Giorgia Meloni si prende Giustizia e Agricoltura


"Tiene, tiene". Laconico, secco, lapidario. chiarissimo. Il commento di un big di Fratelli d'Italia descrive perfettamente il pensiero di Giorgia Meloni sul ministero della Giustizia all'indomani della clamorose e "bizzarre" (dicono in via della Scrofa) parole di Silvio Berlusconi.

Quel "tiene" si riferisce a Carlo Nordio, ex magistrato eletto nelle liste di FdI lo scorso 25 settembre che la premier in pectore vuole in via Arenula. Non si tratta di una bocciatura di Maria Elisabetta Alberti Casellati, ex presidente del Senato votata proprio da FdI lo scorso febbraio per il Quirinale, ma Meloni teme (e quindi non vuole) che un esponente di Forza Italia, un berlusconiano, come Guardasigilli agiti e alimenti uno scontro infinito, continuo e perenne con l'Anm e la Magistratura. Esattamente l'opposto di ciò che vuole la premier in pectore per correre spediti con l'azione di governo.

E quindi? Alla fine Berlusconi dovrà accettare i fatti e accontentarsi, probabilmente, della presidenza della Commissione Giustizia in almeno uno dei due rami del Parlamento (su questo non ci sono dubbi) e di un sottosegretario in via Arenula. Questa mattina c'è stato un incontro tra Berlusconi e l'ex magistrato Nordio proprio sul tema Giustizia. Nel pomeriggio Matteo Salvini si è recato a Villa Grande per incontrare il leader di Forza Italia.

Per il resto, nella squadra di governo trovano conferme ai piani alti sia Antonio Tajani vicepremier e agli Esteri (d'altronde anche le parole di oggi Francesco Lollobrigida e di Fabio Rampelli fanno capire che FdI sa bene che la linea di Forza Italia non è quella della vodka regalata da Putin per il compleanno dell'ex Cav) sia Matteo Salvini, altro vicepremier, e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Al Viminale al 99% dovrebbe andare il tecnico area Lega Matteo Piantedosi, prefetto di Roma. Confermato pure Giancarlo Giorgetti all'Economia.

Ma c'è un colpo di scena nella squadra del governo Meloni. L'elezione a vice-presidente del Senato di Gian Marco Centinaio significa che la Lega ha perso il dicastero delle Politiche agricole che,  probabilmente, dovrebbe andare a Fratelli d'Italia con Luca De Carlo, senatore rieletto nel Bellunese e responsabile del Dipartimento Agricoltura del partito di Meloni. Anche se non si esclude l'ipotesi di Francesco Lollobrigida, capogruppo FdI a Montecitorio, alle Politiche agricole. La squadra dei ministri dovrebbe - condizionale d'obbligo - completarsi con Adolfo Urso alla Difesa, Guido Crosetto al Super-Mise (che "ruba" all'Ambiente le competenze sull'energia),  Marina Elvira Calderone al Lavoro/Welfare, Anna Maria Bernini all'Università e Ricerca, Giuseppe Valditara all'Istruzione (Lega).

Per il Carroccio ci sarebbero anche Affari regionali e autonomie con Roberto Calderoli e famiglia e disabilità con Simona Baldassarre o Alessandra Locatelli. Alla Salute restano in corsa Francesco Rocca o Guido Bertolaso mentre alle riforme istituzionali dovrebbe andare Casellati, perdendo il derby con Nordio per la Giustizia. Affari europei a  Raffaele Fitto, Transizione ecologica a Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia), Rapporti con il Parlamento al centrista Maurizio Lupi e Cultura a Giordano Bruno Guerri. Gioventù e sport a Chiara Colosimo. Resta in parte sottorappresentata Forza Italia, ma qualche aggiustamento potrà essere fatto all'ultimo momento e comunque il partito di Berlusconi potrebbe (anzi, dovrebbe) avere una compensazione nella squadra dei vice-ministri/sottosegretari e in quella dei presidenti di Commissione.

Nordio dopo l'incontro con Berlusconi: "Incontro cordiale, ora decidano i leader"

"Incontro lungo e molto cordiale, con lui ci siamo detti arrivederci, le conclusioni saranno tratte da tutti i leader, io sono pronto, perché fare il ministro sarebbe un onore per qualsiasi giurista". Raggiunto dall'AdnKronos, Carlo Nordio, il nome in pole per il ministero della Giustizia risponde così a chi gli chiede del suo incontro di questa mattina a Villa Grande, con Silvio Berlusconi. Prima dell'incontro, Nordio si era detto "pronto" per l'incarico.

Lo scambio con Berlusconi, assicura, è stato tutto sui temi della riforma della giustizia: "Con una preoccupazione in testa, quella dell'efficienza del sistema giudiziario innanzi tutto - spiega - . Penso che le mie idee, espresse nei tanti volumi che ho scritto, siano condivise anche dal leader azzurro". L'obiettivo, prima di tutto, se sarà lui a succedere al ministro Cartabia "è quello di processi più veloci, di poter evitare la giustizia 'lenta' che costa al paese il 2% del Pil".

La Casellati ha appena detto che l'ultima parola spetta ai leader: "Quello che ho detto io", sottolinea il giurista trevigiano. "Su questo mi pare che siamo d'accordo". "Vede - conclude - i programmi di Fdi e Fi sono molto allineati, ci sono cose simili".

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