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Politica
Governo, rimpasto: molti colpi di scena. I ministri cacciati e quelli nuovi

L'ipotesi più probabile a questo punto è quella di una crisi pilotata che porti alla nascita del governo Conte ter e con un rimpasto che modifichi notevolmente l'attuale squadra. Nella partita delle poltrone - che tutti negano ufficialmente ma che tutti conducono dietro le quinte - un ruolo importante viene giocato anche dalle caselle dei sottosegretari e non solo dai ministri. Roberto Gualtieri, titolare dell'Economia, viene definito "intoccabile", a meno che non cambi il premier, ma Italia Viva, che punta sulla riforma fiscale e sul Recovery, non ha alcun esponente al Mef.

I viceministri Antonio Misiani (Pd) e Laura Castelli (M5S) non dovrebbero essere a rischio, mentre a tremare è soprattutto Alessio Mattia Villarosa, sottosegretario grillino. Meno in pericolo la poltrone del Dem Pier Paolo Baretta, così come quella di Maria Cecilia Guerra di LeU. Al posto di Villarosa nel ruolo di sottosegretario all'Economia con il compito specifico di seguire la riforma del fisco potrebbe arrivare la senatrice renziana Donatelli Conzatti. Grandi movimenti anche al ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, dove il viceministro Giancarlo Cancelleri, M5S, potrebbe assumere la guida del dicastero del Sud e della coezione territoriale al posto di Giuseppe Provenzano.

Per quanto riguarda le altre caselle, Matteo Renzi potrebbe alla fine subentrare a Luciana Lamorgese alla guida del Viminale, considerando il fatto che Luigi Di Maio non intende assolutamente lasciare la Farnesina. Tra le certezze di un eventuale rimpasto c'è l'addio della ministra ai Trasporti e alle Infrastrutture, Paola De Micheli. L'esponente dem dovrebbe lasciare il posto a un altro nome scelto sempre all'interno del Pd. Il nuovo incarico potrebbe essere ricoperto dall'attuale capogruppo alla Camera dei dem, Graziano Delrio. Ma in lizza ci sarebbe anche la fedelissima di Renzi, Maria Elena Boschi, che potrebbe anche diventare viceministro al posto di Cancelleri.

Nelle ultime ore a rischio anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Come Guardasigilli in pole position c'è il pd Andrea Orlando, in passato già alla guida del dicastero di Via Arenula. Per la Difesa il nome più probabile è quello di Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva. Per quanto riguarda la delega ai Servizi, che Conte potrebbe lasciare sotto il pressing di tutta la maggioranza, in pole position c'è Lorenzo Guerini, in uscita dalla Difesa. O, in alternativa, il Dem Emanuele Fiano. Il Movimento 5 Stelle sembra intenzionato a difendere il ruolo di una delle ministre più contestate del Conte 2: Lucia Azzolina.

La titolare dell'Istruzione dovrebbe infatti mantenere il suo posto, così come il ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, molto stimato e apprezzato anche dall'opposizione. Niente da fare, invece, per due ministre grilline. L'attuale titolare della Semplificazione, Paola Pisano, dovrebbe lasciare il governo insieme alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. Anche il ministro allo Sport, Vincenzo Spadafora, non è più tra gli intoccabili. Roberto Speranza, esponente di Leu e uno dei principali protagonisti in questi mesi di crisi sanitaria provocata dalla pandemia del coronavirus, dovrebbe restare al suo posto e mantenere così la titolarità del dicastero che attualmente presiede.

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