Governo, serve un Draghi-Churchill non un … Grillo. IL COMMENTO - Affaritaliani.it

Politica

Governo, serve un Draghi-Churchill non un … Grillo. IL COMMENTO

Di Massimo Falcioni

Gesti e annunci emblematici come quelli di Mattarella e Draghi sono davvero utili a superare incomprensioni e dubbi (in questo caso di tipo sanitario-scientifico) – peraltro legittimi perché ognuno ha la propria pelle e quella vuole difendere innanzi tutto mettendo in secondo piano l’evidenza delle percentuali su vaccinati-effetti negativi-morti -  o non portano acqua al mulino della logica populista e demagogica dell’uno vale uno che ha aperto le porte del potere a un partito come il M5S nato dalle battute di un intoccabile comico e giullare televisivo con licenza di insulto, partito che pur in profonda crisi di identità e consensi condiziona tutt’ora l’Italia sul come affrontare la pandemia e il dopo pandemia iniziando dalle scelte del Recovery Plan? L’immagine e la comunicazione, oggi più di ieri, contano e come! Specie per la formazione del consenso. Spesso la capacità comunicativa è inversamente proporzionale a quella operativa.

Qui, nel quasi-caos, c’è bisogno di fatti, di risultati, di fiducia, la dimostrazione di essere in buone mani, di gente che sa guidare davvero una nave nella tempesta. Fermare la pandemia, rimettere in moto l’impresa (abbandonata) e al centro il lavoro (precarizzato giuridicamente e penalizzato nel suo potere d’acquisto) ridare un ruolo centrale allo Stato anche in politica economica, voltare pagina dimostrando che qualcosa di nuovo e di serio si sta facendo. Ecco. Il rischio, invece, è di badare alla superficie e non alla sostanza, dare un segnale fuorviante e sbagliato perché chi ha la responsabilità del comando ha il diritto-dovere democratico di esercitarlo, senza bisogno di fare la fila per una puntura o di annunciare quale vaccino si farà iniettare. Non è la prima volta, in Italia e non solo in Italia, che passata la sbornia, all’uno vale uno è seguito il duro risveglio alla realtà con un solo uomo e un solo partito al comando. In questa drammatica situazione non servono esempi demagogici che creano patine illusorie sotto un mare di macerie, ma scelte politiche inequivocabili, anche impopolari e dolorose, fuori da interessi di parte, puntando solo alla salvezza della nazione e del suo popolo. Fatti, non parole. Poi, passata la bufera, si tireranno le somme. E ognuno risponderà di quel che ha fatto.