M5S, Beppe Grillo e Giuseppe Conte fanno pace a tavola: "Ora pensiamo al 2050"
Un lungo pranzo a Marina di Bibbona per lasciarsi alle spalle i dissapori del recente passato, ma per quanto?
Beppe Grillo e Giuseppe Conte siglano la pace con un pranzo a Marina di Bibbona: “E ora pensiamo al 2050”
"E ora pensiamo al 2050!". Così su Facebook Beppe Grillo, pubblicando una foto del suo incontro di oggi con l'ex premier Giuseppe Conte. Con tanto di Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri-pompiere che più di tutti si è speso per rimettere insieme i cocci del Movimento 5 Stelle (e per non perdere la poltrona alla Farnesina) che gongola dichiarando che "il dialogo porta sempre alla soluzione migliore".
Ma come, Conte non era inadeguato e incapace (parole di Grillo)? E Grillo non era il padre-padrone (parole di Conte)?
Tutto dimenticato, tutti uniti più forti di prima. Mah, francamente qualche dubbio sorge. Il fondatore era pronto a recuperare Davide Casaleggio e la piattaforma Rousseau, defenestrata dall'ex premier. Per non parlare del nuovo statuto, sul quale il silenzio è totale, che non è chiaro come divida i poteri tra il capo politico e il garante (e forse neanche loro lo sanno).
I parlamentari grillini o ex grillini sono ormai divisi per bande, pronti a sfiduciarsi a vicenda e a scatenare nuove lotte intestine (in attesa di nuove uscite verso destra e verso sinistra). Il tutto con il nodo chiave del rapporto con il governo Draghi.
Conte ha bocciato l'ok dei ministri pentastellati alle modifiche della ministra Cartabia sulla giustizia, che ha sepolto la prescrizione di Bonafede, mentre Grillo - governativo e terrorizzato dall'idea dell'opposizione - ha avallato quella decisione. Alcuni parlamentari di peso come (appunto) l'ex ministro Bonafede hanno chiaramente parlato di uscita dall'Esecutivo, ma ovviamente i governativi non ne vogliono nemmeno sentir parlare. Il tutto con l'inevitabile richiesta di rinviare la riforma della giustizia per provare a rimettere insieme i pezzi.
Infine, le Amministrative. A Roma la Raggi è fedelissima di Grillo, con Conte che ha dovuto obtorto collo prendere le distanze dal suo ex ministro dell'Economia Gualtieri, con cui i rapporti sono sempre stati ottimi.
A Roma Manfredi è contiano doc, con i grillini duri e puri pronti a correre da soli. Come potranno costruire un'alleanza politica ed elettorale insieme per le elezioni del 2023 con il Pd e magari con quel Renzi, nemico numero uno, che si vanta di aver distrutto i 5 Stelle?
Tutto e il contrario di tutto e non basta certo una foto sorridente al tavolino, con gli alberi dietro giusto per confermare l'impronta green, per cancellare settimane di insulti e sospetti, di lacerazioni e liti. Prima o poi i nodi torneranno al pettine...
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