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Politica
M5S: Cei, CorSera, La7, mezza Rai...Tutti in soccorso dei vincitori annunciati

Un'antica e bella canzone di De Gregori diceva: "Non c'è niente da capire". In effetti, andrebbe recuperata e riascoltata come commento poetico alla deludente prosa del potere italiano, di un establishment straccione e senza principi che ora corre scompostamente in soccorso dei vincitori annunciati grillini.
 

La cosa diventa doppiamente (tragi)comica se si considera il fatto che, per alcuni dei "corridori", si tratta degli stessi che fino al ‪4 dicembre scorso avevano sostenuto a corpo morto Renzi. Ora si limitano a dare una sistemata al palinsesto e all'impaginazione, oppure a rilasciare qualche intervistina "tattica", e - oplà - il gioco è fatto.
 
Il Corriere della Sera e La 7 sono già ben posizionati: tra campagne sulla casta e talk-show tutti concepiti nella logica che qualcuno ha genialmente definito "indig-tainment" (una crasi di indignazione e intrattenimento), la funzionalità al disegno grillino è garantita.
 
I "gentili ospiti" di Ivrea, con le loro frasette furbette ("sono qui per ascoltare", "vado dove mi invitano", ecc), si sono più o meno esplicitamente arruolati.
 
Mezza Rai (non i tg: ancora di rito renzian-venezuelano) già converge: tra campagne domenicali sui vitalizi e una produzione "culturale" tutta anti-liberale, anti-mercato, anti-modernità, in qualche caso nel segno della superstizione: dal no ai vaccini al feticismo dei "beni pubblici".

grillo papa
 

 
Ai grillini (bravi loro a chiederlo, sciocchi gli altri a non capirlo, servilmente zelanti i media a concederlo) è stato pure riconosciuto ciò che era stato a tutti negato da anni: stare fuori dai pollai televisivi (omologanti e squalificanti), per avere dignità di intervista singola, senza avere qualcuno che urla e interrompe seduto sulla poltroncina accanto.
 
Mancavano solo le porpore, e sono puntualmente arrivate. Anche qui la cosa è da commedia all'italiana: torme di deputati di destra e sinistra dediti da tempo a inseguire la Cei, a fare i talebani in servizio permanente effettivo, brutalmente scaricati da Avvenire, che ieri "spara" in prima pagina una lussuosa intervista a Beppe Grillo. E, per chi non avesse ben compreso, il direttore Tarquinio ha ulteriormente chiarito il concetto, spiegando in un'intervista al Corriere di trovare convergenza su tre quarti del programma grillino.
 
Serve altro per capire cosa sta accadendo?
 
Ps
Sia chiaro. Non ce l'ho con i grillini, che fanno benissimo il loro mestiere.
E non ce l'ho nemmeno con la Cei. A ben vedere, le sintonie di questa Chiesa con Grillo sul doppio terreno antioccidentale-terzomondista e su quello antiliberale-antimercato sono reali.
Il problema non è il loro, infatti: ma il nostro. Di chi ancora crede ai valori che hanno animato il Risorgimento italiano, opposti a quelli dell'attuale Gran Degrado.

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