Politica
Dazi, vittoria di Meloni nell'incontro con Trump. Raggiunto l'obiettivo di aprire un canale con l'Ue
E ora l'Italia ha un credito da spendere a Bruxelles. Inside

Donald Trump e Giorgia Meloni
Trump, ricordando come nello Studio Ovale della Casa Bianca prese letteralmente a schiaffi (verbali) Zelensky, ha invece elogiato con parole mai sentite prima dal tycoon la presidente del Consiglio
"L'accordo con l'Unione europea si farà al 100%". Era la frase che tutti si aspettavano e che Donald Trump ha pronunciato durante l'incontro con Giorgia Meloni, sia a Palazzo Chigi sia a Bruxelles. A denti stretti e a microfono spento, anche esponenti delle opposizioni parlano di "vittoria" della premier. La leader di Fratelli d'Italia, persona "eccezionale" secondo il tycoon, è riuscita dove aveva fallito il commissario europeo al Commercio Maroš Šefčovič.
Trump, ricordando come nello Studio Ovale della Casa Bianca prese letteralmente a schiaffi (verbali) Zelensky, ha invece elogiato con parole mai sentite prima dal tycoon la presidente del Consiglio. "Meloni ha fatto un ottimo lavoro, è una persona speciale, rispettata da tutti. A differenza di altri (stoccata a Macron e a Sanchez).
La premier ha raggiunto il suo principale obiettivo: l'incontro tra Trump e Ursula von der Leyen, in strettissimo contatto con Meloni fino a poche ore prima del faccia a faccia alla Casa Bianca, si terrà a Roma. E questa è la vittoria della presidente del Consiglio decisamente più netta e non affatto scontata alla vigilia. Certo, poi bisognerà vedere che tipo di intesa si troverà sui dazi e sui vari settori, ma al momento l'obiettivo di riallacciare e riavvicinare Stati Uniti e Unione europea è stato raggiunto.
Meloni, in caso di irrigidimento da parte di Trump, sarebbe stata pronta a trattare solo come rappresentante dell'Italia e non come membro dell'Ue, ma non è stato necessario. Era l'estrema ratio. Ora bisognerà vedere le reazioni di Emmanuel Macron, duro con il tycoon nei giorni scorsi, e di Pedro Sanchez, che è appena stato a Pechino per una visita ufficiale. Il presidente Usa chiede infatti all'Europa di fare fronte comune per affrontare la Cina, ma allo stesso tempo il capo dell'Amministrazione a stelle e strisce ha anche affermato che con Pechino si troverà un accordo.
E questo rende il lavoro della premier più semplice. Meloni ha goduto e gode del pieno sostegno del Partito Popolare Europeo, in particolare di Manfred Weber (legatissimo al vicepremier, ministro degli Esteri e segretario di Forza Italia Antonio Tajani), che è anche il partito della presidente della Commissione von der Leyen. La missione di Meloni a Washington è stata quindi decisamente positiva e accresce il peso politico dell'Italia a Bruxelles e nelle cancellerie del Vecchio Continente.
Un credito da spendere ad esempio per ottenere che l'incremento delle spese militari (Meloni ha assicurato a Trump che l'Italia arriverà al 2% del Pil) siano scorporate dal Patto di Stabilità. Una boccata di ossigeno per i conti pubblici italiani. Sul tavolo anche l'acquisto da parte dell'Italia di maggiore gas liquido americano. E' chiaro che siamo solo all'inizio e non c'è nulla da festeggiare.
La tempesta dazi non è ancora finita e la trattativa sarà lunga e complessa perché Trump ha chiaramente detto che gli States sono stati "imbrogliati" da quasi tutti i Paesi, riferendosi probabilmente allo squilibrio della bilancia commerciale in particolare per quanto ci riguarda tra Usa e Ue. Ma come la premier ha spiegato al tycoon un accordo conviene a tutti e i dazi e contro-dazi, il famoso bazooka di Bruxelles, danneggerebbero tutti, europei e americani.
Meloni ha vinto la sua scommessa di aprire un canale con la Casa Bianca, ora toccherà all'Ue non rovinare tutto e trovare compattezza. E certamente il governo italiano e la premier continueranno a giocare un ruolo di primissimo piano. E Trump non aveva alcuna intenzione di mettere in difficoltà la presidente del Consiglio, non certo perchè donna e per una questione di galateo, ma per un fatto prettamente economico e commerciale, oltre che politico. Il tycoon, infatti, è un businessman e sa bene che, ciò che conta davvero, sono gli affari.