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Politica
Italia-Ue, Meloni lavora sottotraccia con Ursula alleata (ma non può esporsi)

Sull'immigrazione la premier non insiste tanto sui ricollocamenti, come faceva Mario Draghi, ma quando sul controllo dei confini esterni dell'Europa da parte dell'Ue


L'incontro a Palazzo Chigi tra la premier Giorgia Meloni e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen verte su tre principali temi: immigrazione, Pnrr e Ucraina. L'azione della presidente del Consiglio è complessa e delicata, per questo non è prevista nessuna conferenza stampa congiunta ma un comunicato generico in cui si conferma la collaborazione e il lavoro comune tra Roma e Bruxelles. Meloni deve cercare di convincere sui dossier chiave Von der Leyen, che pregiudizialmente non è contro l'Italia, spiegano fonti qualificate di Fratelli d'Italia.

Ma Ursula non può nemmeno esporsi pubblicamente in modo eccessivo per non irritare e quindi scatenare la reazione dei Paesi non proprio amici dell'Italia, in testa la Germania ma anche gli altri dell'Europa centrale e in parte orientale. Sull'immigrazione la premier non insiste tanto sui ricollocamenti, come faceva Mario Draghi, ma quando sul controllo dei confini esterni dell'Europa da parte dell'Ue e quindi sulla creazione direttamente in Nord-Africa di centri dove capire e valutare chi ha diritto all'asilo e chi no, ovvero rifugiati e migranti economici. E dopo le parole di chiusura della Svezia su una riforma nel semestre a guida Stoccolma il tema è scottante. Sul Pnrr il tema è quello della rimodulazione del piano dopo gli effetti della guerra in Ucraina e la corsa dei prezzi energetici. Un discorso che non si chiude certo oggi, ma che andrà avanti step by step.

Non solo, l'Italia cercherà anche di sbloccare a breve una parte dei fondi di coesione legati al progetto Renew Europe, che sono un discorso diverso dal Pnrr. Infine l'Ucraina. Il punto è come continuare a rifornire Kiev di armamenti senza sguarnire le difese italiane, come hanno fatto capire alcuni vertici dell'Esercito. Per Meloni serve un'azione congiunta almeno dei principali Paesi dell'Unione che non possono e non devono muoversi a macchia di leopardo. Insomma, un vertice importante ma che ufficialmente non annuncia colpi di scena clamorosi. Proprio perché Meloni deve lavorare sottotraccia e Von der Leyen non può fare infuriare la MittelEuropa.

La nota di Palazzo Chigi, Incontro Meloni-von der Leyen: “Ottima occasione per uno scambio prima del Consiglio Europeo del 9/2”

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha incontrato oggi a Palazzo Chigi Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea. Dopo il colloquio a Bruxelles in occasione della prima visita all’estero da Presidente del Consiglio, l’incontro odierno, svoltosi con la partecipazione del Ministro Raffaele Fitto, ha rappresentato un’ottima occasione per uno scambio di vedute in preparazione del Consiglio Europeo straordinario del 9-10 febbraio dedicato in particolare all’economia e alla migrazione.

In tema di ripresa economica, è stato inoltre riaffermato l’impegno del Governo italiano sul PNRR. Nel corso dell'incontro è stata anche condivisa la condanna per gli atti violenti in Brasile e la solidarietà alle istituzioni democratiche del Paese. È stata inoltre espressa soddisfazione per la firma, prevista domani a Bruxelles, della Dichiarazione congiunta UE-NATO.

Von der Leyen, con Meloni parlato del lavoro sui migranti 

 "Un piacere incontrare Giorgia Meloni a Roma oggi. In vista della prossima riunione del Consiglio europeo abbiamo discusso di come continuare a sostenere l'Ucraina; garantire un'energia sicura e accessibile; aumentare la competitività dell'industria dell'Ue; fare progressi sul Patto per la migrazione. Abbiamo anche discusso dell'implementazione del Pnrr in Italia". Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

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