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Politica
Pace fiscale, Gusmeroli (Lega): "Rottamazione quater per gli anni 2018-2021"

Fisco, Alberto Gusmeroli (Lega): “Siamo fiduciosi che il testo debba e potrà cambiare. La Lega è impegnata perché la riforma non preveda un aumento delle tasse né sulla casa e né sui risparmi. Ma anzi riduca il carico fiscale”

“Ritirata strategica”, “Quindici minuti di celebrità”: il Pd non è tenero nei confronti del centrodestra dopo l’incontro di oggi con il presidente del Consiglio sui nodi aperti della delega fiscale. C’era davvero bisogno di questo vertice, dal momento che Mario Draghi aveva garantito che non ci sarebbe stato nessun aumento delle tasse? Affaritaliani.it ne ha parlato con il deputato della Lega Alberto Gusmeroli. In vista della stretta antievasione prevista nel decreto sul Pnrr, già oggi all’esame del Cdm, il vicepresidente della Commissione Finanze ha anche spiegato la linea del suo partito e la battaglia che porta avanti sulla pace fiscale.

Gusmeroli, partiamo proprio dalle critiche del Pd. Come replica?
Se fosse vero quello che dice il Partito democratico la delega avrebbe ripreso il suo iter in Commissione e invece ci sono ancora oltre 400 emendamenti da votare. Non solo, ma sarebbe dovuta arrivare in Aula il 19 aprile e invece ci andrà, forse, non prima del mese di maggio. Noi dal primo giorno in cui questa delega è stata presentata abbiamo contestato alcuni punti, tra cui la riforma del catasto a valore di mercato, che significa più tasse per tutti, il sistema duale e la genericità del provvedimento, che ci obbliga a richiedere pareri vincolanti sui decreti attuativi. Tutti temi oggi posti al presidente del Consiglio.

Siete soddisfatti almeno?
Siamo fiduciosi che il testo debba e potrà cambiare. Era importante, infatti, che non fosse approvato né in Commissione e né in Aula perché, al momento, così com’è non è votabile. Dovranno ora essere sciolti i nodi e la Lega al governo sta facendo tutto il possibile affinché la riforma fiscale non preveda un aumento delle tasse né sulla casa e né sui risparmi, ma anzi riduca il carico fiscale per spingere l’economia.

In che modo?
Togliendo l’Irap alle piccole società e studi associati, ampliando la mini flat tax, rateizzando gli acconti e riducendo la ritenuta d’acconto.

Intanto, il Governo è al lavoro su una stretta antievasione. Si prospetta una nuova battaglia, visto che per il suo partito pace fiscale e rottamazione delle cartelle sono dei capisaldi?
Per noi, oltre ai controlli, il modo migliore per combattere l’evasione fiscale è semplificare il fisco e ridurre la tassazione. Tanto è vero che durante il Governo Conte 2 è stata varata la mini flat tax al 5% per fatturati sino a 65mila euro per i primi 5 anni e al 15% dopo. E siamo arrivati nel 2022 ad avere il 40 per cento delle attività economiche italiane - parliamo di circa 1 milione 900mila partite Iva - che utilizza questo sistema.

Dove vuole arrivare?
E’ semplice: voglio dire che un sistema semplice che abbassa la tassazione è concorrenziale rispetto all’evasione. Quindi, tra il rimanere nell’ombra con tutti i rischi del caso e l’essere in regola, ma pagando delle imposte ridotte, i cittadini scelgono la seconda opzione.

Quali sono dunque i paletti che ponete?
Proprio perché la mini flat tax è uno strumento di emersione fiscale e di contrasto all’evasione riteniamo che vada non solo mantenuta, ma ampliata a tutte quelle realtà come le società di persone e gli studi associati e ai fatturati fino a 100mila euro.

Sulla rottamazione delle cartelle, invece?
Ci sono due tipi di intervento. Il primo riguarda la rottamazione fatta dal sottosegretario della Lega Massimo Bitonci durante il Conte 1, che è stata riaperta con il decreto Sostegni ter, ma bisogna allungare a 5 anni la rateizzazione.

E il secondo?
Il secondo intervento deve essere quello di una rottamazione quater per il 2018, 2019, 2020 e 2021 perché due anni di pandemia hanno comportato l’impossibilità per tante attività economiche di far fronte alle tasse. Siccome non può essere una colpa non riuscire a pagare le imposte regolarmente dichiarate, bisogna prevedere anche qui una rateizzazione almeno a cinque anni.

Una sorta di condono, insomma?
Quando parliamo di pace fiscale non si tratta di condono, bensì di pagare le imposte regolarmente dichiarate al 100%, ma senza sanzioni e interessi.

Se il Governo non accoglierà le vostre richieste, cosa dobbiamo aspettarci, visto che il suo partito appoggia lesecutivo: darete battaglia?
Sì. Ma guardi che il problema non è la Lega, sono le centinaia di migliaia di attività economiche che rischiano il fallimento. E quindi tutti, compreso il Governo, devono farsi parte attiva per scongiurare questo rischio.

Gli alleati del centrodestra vi appoggiano?
Sono battaglie della Lega, ma anche del centrodestra.

Inutile chiederle se sarà al centro del programma della Lega in vista delle prossime politiche.
Salvare tante attività economiche e riformare il fisco dalla parte del cittadino, diminuendo la pressione fiscale e semplificando il sistema, saranno temi sempre della Lega fino a quando non otterremo il risultato. Ora o col prossimo Governo.

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