Palazzi & potere
E tempesta perfetta sia!
L'ultima carta del Premier per vincere un referendum ormai perso. "Operazione terrore". Mps, spread e le altre minacce per votare Sì. Anche il Fatto conferma le nostre anticipazioni; l'ultima arma in mano a Renzi per convincere gli italiani è spaventarli! Gentiloni: "C'è allarme. L' Ue non accetta lo stop alle riforme". Bankitalia: "Volatilità in Borsa per il voto: il Monte rischia"
Martedì - e com' è ovvio su Twitter - il presidente del Consiglio ha tracciato il solco: "Con le riforme sale il Pil, senza lo spread". Ora, scrive il Fatto, chi ha in mano la spada che difenderà quel solco fino al 4 dicembre si va facendo evidente: grandi istituzioni italiane e europee, mondo finanziario e imprenditoriale, i giornali che questi ultimi controllano. Ieri Renzi ha ribadito che le riforme fanno calare lo spread (non il Qe di Mario Draghi), ma poi ha messo a verbale: "Non vogliamo usare la carta della paura". Ma tanto non è lui che la userà, ci sono altri attori che la giocheranno per lui. Il motivo per cui questo accadrà è semplice. I numeri dicono che Matteo Renzi vince il referendum solo se scoraggia gli avversari e convince tutti gli indecisi disponibili: nel Mezzogiorno, dove i dati sono pessimi per lui, il premier sta già facendo una campagna stile Achille Lauro, ma è nelle città - sedi tradizionali dell' elettorato democratico e/o d' opinione - che deve sfondare e lì le clientele funzionano meno. E allora il campo del Sì ricorre a quello che negli ultimi anni è diventato un clichè nella creazione di consenso: il terrorismo mediatico, project fear lo chiamano quelli fighi. In questo caso, però, le mosse propagandistiche del governo, dei suoi ascari e dei suoi danti causa sono non solo offensive per l' intelligenza degli italiani, ma anche una sorta di avvelenamento dei pozzi della democrazia visto che predispongono scuse - o meglio: indicano colpevoli - per (probabili) disastri che sono il frutto di opere o omissioni dello stesso esecutivo.