Palazzi & potere
Effetto Trump, parla Brunetta

Trump presidente è vittoria della democrazia
Una vittoria inaspettata, ma auspicata. Il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, commenta con LaPresse i risultati delle presidenziali negli Stati Uniti, che hanno decretato a sorpresa la vittoria del candidato Repubblicano, Donald Trump. DOMANDA: Si aspettava la vittoria di Trump sulla Clinton? RISPOSTA: Sinceramente no, anche se in cuor mio l'auspicavo. Ha vinto la democrazia americana, ha perso Obama, hanno perso i poteri forti e marci, ha perso la finanza che tutto vuole controllare e determinare, hanno perso i giornaloni, le grande catene televisive e giornalistiche. Ha vinto la democrazia. Questo mi ricorda quello che sta accadendo in Italia con il referendum e con Renzi. Io penso che questo aiuterà il 'No', perché i poteri marci, i poteri forti, le catene giornalistiche, la finanza buona e cattiva, i radical chic di casa nostra, incarnati da Renzi, faranno la stessa fine.D: La vittoria di Trump sarà veramente un terremoto? R.: Ho sempre dichiarato che ho grande fiducia nelle istituzioni americane, nella presidenza federale, nei pesi e contrappesi, nella costituzione americana, nella democrazia americana. Quei pesi e contrappesi che Renzi vuole distruggere in Italia con la sua 'schiforma'. I competitors delle campagna americane vengono dalla politica, ma quello che non cambia sono le istituzioni. Teniamoci care le nostre istituzioni e diciamo No alla riforma di Renzi. D: La campagna elettorale di Trump si è basata però su punti molto estremisti...R.: Io credo che lui dichiarerà che sarà il presidente di tutti. Ci ricordiamo Regan, poi è stato un grande presidente americano. Una cosa è la campagna elettorale, altra cosa è governare la più grande potenza al mondo. Io sono fiducioso nelle istituzioni americane nei pesi e contrappesi. In questa ventata di novità. E' evidente che gli americani hanno voluto Trump, hanno portato alla vittoria la cultura del partito repubblicano. Questo voto è un giudizio su Obama, non lo dimentichiamo. D.: Ora come vede i rapporti tra Italia e Usa, tra Trump e Renzi? R.: Nei siti dicono che Renzi porta sfiga: l'endorsement che ha dato Obama a Renzi e i voti di Renzi alla Clinton evidentemente non portano bene. Come l'atterraggio su Marte.Renzi non porta una grande fortuna. E sorrido su questo. Il vento in Italia è già cambiato e il 4 dicembre gli italiani voteranno giocosamente per il No.
Brunetta collega la vittoria di Trump al referendum del 4 dicembre: "Renzi non potrà che fare la fine della Clinton. Ha portato l'Italia ad essere isolata in Europa, colta col sorcio in bocca per aver taroccato i conti sfruttando persino il terremoto. Isolata anche nei confronti degli USA, con la sua vita a Obama e le sue dichiarazioni per la Clinton. Ha isolato l'Italia. Prima se ne va, meglio è. Renzi è andato al potere grazie ad una congiura di palazzo, con la complicità di Napolitano, il peggior Presidente della Repubblica nella storia d'Italia. La vittoria di Trump e della democrazia americana, la vittoria delle istituzioni che forgiano i presidenti e non viceversa la vivremo anche il 4 di dicembre". Brunetta detta l'agenda del post referendum: "Dal 5 dicembre il centrodestra deve dare il via ad una costituente unitaria per definire un nuovo soggetto politico unitario nel centrodestra. Abbiamo il dovere, dopo la vittoria del no, di costruire un unico soggetto politico in grado di mettere insieme tutte le anime del centrodestra, Forza Italia, la Lega, Fratelli d'Italia. Serve poi una leadership forte che ci consenta di presentarci con credibilità come una opzione per la guida del Paese. In questo progetto non c'è spazio per Alfano. Lui sta con i perdenti. Lui vota sì. Lui sta dall'altra parte. Dopo la vittoria del no Renzi deve dimettersi e spero che il Presidente della Repubblica gli chieda di rimanere in carica semplicemente per trovare in Parlamento i modi, le forme e la maggioranza per una nuova legge elettorale e per concludere la legge di bilancio. Una volta fatta la nuova legge elettorale che si vada al voto. E noi dobbiamo candidarci per la guida del Paese. La prossima legislatura dovrà anche rivedere la Costituzione, ma dovremmo farlo tutti insieme, non a colpi di maggioranza. Io leader del centrodestra? Per carità, il leader lo decideranno gli elettori con le primarie. ". Brunetta, poi, è tornato ad attaccare la trasmissione di La7, Otto e Mezzo: "Mi sono guardato il confronto tra Boschi e Onida. Il 64% del tempo è andato alla Boschi. Onida è stato interrotto dieci volte, la Boschi solo due volte. E' televisione questa? E' fare conduzione questa? Faro un esposto all'Agcom per quello che serve".