Elezioni 2018: "Decreto intercettazioni: ora più difficile indagare" - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Elezioni 2018: "Decreto intercettazioni: ora più difficile indagare"

Elezioni 2018. I procuratori all' attacco: "Registriamo le critiche anche di avvocati e stampa"

A introdurre qualche incrinatura nella letizia delle celebrazioni dell' anno giudiziario a Milano è arrivato il procuratore generale, Roberto Alfonso, scrive il Fatto. Ha dedicato un capitoletto della sua relazione alle nuove regole sulle intercettazioni volute dal governo e promulgate con un decreto legislativo: "Un provvedimento che, dopo anni di discussioni, tenta di salvaguardare oltre alle indagini anche la privacy di persone non direttamente coinvolte nelle investigazioni", ammette. Ma con quali risultati? "I giudizi sul contenuto del decreto sono svariati: per i magistrati, si affida troppo potere alla polizia giudiziaria; per i giornalisti, si mette il bavaglio alla stampa; per gli avvocati, si limitano i diritti della difesa". Critiche senza motivo? "Per quanto ci riguarda", risponde il procuratore generale, "riteniamo che le modalità di acquisizione, di trascrizione e di utilizzazione delle conversazioni intercettate, previste dalle nuove disposizioni, possano limitare il quadro investigativo". E non soltanto "nel procedimento nel quale le intercettazioni sono state disposte", ma anche "in altri procedimenti ove esse potrebbero essere utilizzate, anche a distanza di tempo, sulla base di una rilettura contestualizzata e combinata con nuove acquisizioni investigative".