Palazzi & potere
Grillo, evviva la doppia morale

Codice etico aggiustato per Virginia
AL FUNERALE di Gianroberto Casaleggio c' era un unico grido: «Onestà, onestà». Non solo una bandiera per i grillini, ma un manifesto politico. Solamente un anno fa, su Libero, Luigi Di Maio non faceva sconti: «Non sono a favore della presunzione d' innocenza per i politici. Se uno è indagato, deve lasciare». Beppe Grillo, del resto, è da sempre inflessibile, scrive il Qn: basta essere indagato e sei fuori. Sabato sera, in pieno caos romano, con l' arresto per corruzione del braccio destro di Virginia Raggi, Raffaele Marra, ecco l' inversione a U.
ANDIAMO avanti nonostante tutto, il concetto declinato sul blog da Grillo, continua il QN: «Ci stanno combattendo con tutte le armi comprese le denunce facili che comunque comportano atti dovuti come l' iscrizione nel registro degli indagati o gli avvisi di garanzia». E, quindi, via a un nuovo «codice etico che definiremo a breve».
«La motivazione è contingente», fanno sapere ambienti pentastellati. «Grillo teme che a breve arriverà un avviso di garanzia alla Raggi e non può scaricarla nel giro di 72 ore dopo averla 'salvata'». Morale: si corre ai ripari con nuove regole, alla faccia della «diversità». Risultato: si tenterà di trovare la quadra tra «rigidità» (basta un qualsiasi avviso di garanzia per dimettersi) ed «elasticità» per evitare che Virginia debba lasciare Roma solo per «essersi messa le dita nel naso», ironizzano i grillini. In pratica, si dovrebbe salvaguardare, magari con la sospensione, chi è indagato (mentre per i parlamentari le dimissioni sono dovute solo se condannati in primo grado).