Palazzi & potere
L'"effetto Liverpool" avrebbe fatto vincere i grillini
Lo scrivemmo mesi fa: l'"effetto Liverpool" avrebbe fatto vincere i grillini
Con il sussiegoso autocompiacimento di chi dice “io l’avevo detto” passo a sottoporre all’attenzione dei lettori un commentino per punti ai ballottaggi di domenica, così come avevo fatto dopo il primo turno.
Qualche settimana fa avevo parlato di “Effetto Liverpool”, ovverosia la libido irresistibile degli elettori (e dei partiti) di destra a votare i 5S, cioè i così detti antisistema (anche se non lo sono affatto), piuttosto che gli odiati “comunisti” del PD. Così come gli antipatizzanti della Roma tifarono in massa per il Liverpool in occasione di una celeberrima finale di Coppa dei Campioni di una ventina di anni fa. Meglio lo straniero che l’odiato vicino di casa, così come da antichissima tradizione italica.
E così è stato. Il paradosso è che in Italia la cultura dominante (e paralizzante) è quella sinistrese anti industriale e “biologica” ma il 65% degli Italiani detesta più di ogni altra cosa tutto ciò che sa di Stato, di regole, di fiscalità, quindi, più o meno, di sinistra. Quindi viva Berlusconi, poi, per un attimo, viva Renzi neo DC, poi viva Grillo e via dicendo.
In Italia più che altrove gli entusiasmi e le così dette lune di miele, hanno vita sempre più breve. Come ha detto Gasparri, i rottamatori diventano subito rottamati e l’obiettivo è ormai sempre e solo quello di “mandare a casa” qualcuno il prima possibile.
In Italia la vita di una più o meno sinistra moderata è quasi impossibile. Viene in breve tempo impallinata dal combinato disposto delle opposizioni (che ripetiamo sono sempre almeno il 65% del Paese) e dei franchi tiratori interni di pura fede di sinistra pura. Vedi Romano Prodi (vedi anche, uditeudite e pur essendo una storia completamente diversa) Bettino Craxi.
Mi infastidiscono i politici che dicono “Non abbiamo saputo comunicare” (intendendo le meraviglie della loro azione di governo). Ma per Renzi un po’ è vero, anche se non nel senso che dice lui. Dopo il primo periodo di effetto novità travolgente, è emerso sempre di più che il nostro premier, che non ha governato peggio di altri, direi: anzi, è antipatico, non ha calore carismatico, insomma personalmente non piace. Ricorda Letizia Moratti sindaco di Milano, che non fu rieletta non tanto perchè aveva fatto male il sindaco, quanto perchè era antipatica quasi a tutti. Renzi su questo dovrebbe lavorarci (parecchio).
Ora il referendum per Renzi è un problema così come lo è la nuova legge elettorale sulla quale si è incaponito. Non so bene se la combinazione Italicum + riforma costituzionale sia pericolosa per la democrazia. E’ però clamorosamente disegnata per far vincere i grillini. Di ballottaggio con effetto Liverpool Renzi può morire.
E qualche giorno fa su questo stesso giornale ho consigliato il M5S di lavorare sotterraneamente perché le riforme di Renzi vincano il referendum. Dopo questi ballottaggi confermo alla grande il consiglio (non richiesto).
Analyticus
*Storico, docente di dottrine politiche, consulente di comunicazione politica