Palazzi & potere
Patto Mattarella/Gentiloni: governo via solo con voto di sfiducia
Renzi, leggi bene l'articolo 94 della Costituzione. Se vuoi mandare a casa Gentiloni ti servirà. Ma dovrai assumertene la responsabilità dinanzi al paese.
L'arma finale di Mattarella? Servirà il voto di sfiducia per mandare a casa il governo. E qui cambia tutto. Perché l'Italia è la patria delle crisi extraparlamentari (cioè delle dimissioni spontanee o "spintanee" degli inquilini di Palazzo Chigi). Molto più difficile invece, al limite dell'impossibile, votare la sfiducia al governo ai sensi dell'articolo 94 della Costituzione. Ma è proprio quello che vuole Mattarella (e qui nemmeno Renzi può farci nulla) e sul quale c'è l'ok anche di Gentiloni (che oggi infatti ha solennemente dichiarato: "il governo dura fin quando ha la fiducia del Parlamento, come dice la Costituzione")
Ergo, chi vorrà mandare a casa l'attuale governo dovrà assumersene la responsabilità di fronte al paese e all'opinione pubblica, motivando una mozione di sfiducia ai sensi dell'articolo 94 della Costituzione (costituzione che dalle parti del giglio magico ormai dovrebbero aver mandato giù a memoria). E si badi bene: nella storia dell'Italia repubblicana nessun esecutivo è mai caduto dopo una mozione di sfiducia. Chiaro il concetto? Persino quelli di Prodi caddero per una "questione" di fiducia e non per un vero e proprio voto di sfiducia sulla base dell'art. 94.
Renzi, cos'altro aggiungere? Stai sereno che voti quando deciderà Mattarella. E si badi bene: nella storia dell'Italia repubblicana nessun esecutivo è caduto dopo una mozione di sfiducia.
Ricordiamo che secondo l'art. 94 della Costituzione, il Governo deve avere la fiducia delle due Camere; ciascuna Camera può revocare la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale; la mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera nella quale è presentata e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla presentazione.