Palazzi & potere
Vince la linea di Grillo. E Di Maio poteva evitare certe uscite da capetto...

Nonostante Di Maio continui a bollare come “gossip” l’intervento a gamba tesa di Grillo nella partita romana, dietro c’è molto di più. Perché il cambio di rotta nella Capitale è un cartellino giallo non solo per la Raggi (una sorta di avvertimento “alla Pizzarotti”), ma anche per lo stesso Di Maio. Il vicepresidente della Camera, infatti, pur seguendo defilato le vicende romane, aveva dato la sua benedizione anche sui nomi di Frongia a capo di gabinetto e di Marra. La bocciatura di Grillo, insomma, è una bocciatura pure per il leader Di Maio. Che il delfino non sia più tale? Azzardato forse dirlo, scrive la Notizia. Certo è ora che c’è gelo. E il silenzio dell’altro “pretendente”, Di Battista, la dice molto lunga, se si pensa che il pomo della discordia è proprio sulla “sua” Roma.