Pandemia, i lati oscuri della gestione dei governi Conte II e Draghi
Fase I, autopsie, Bergamo, terza dose, obbligo vaccinale…
Pandemia, punto per punto tutti gli errori del governo attuale e di quello precedente
La gestione della pandemia da parte dei due governi italiani che si sono succeduti negli ultimi due anni, il Conte II e quello istituzionale guidato da Draghi, presenta molti lati oscuri. Alcuni di questi vanno senz’altro evidenziati.
- La Fase I, che va da fine febbraio agli inizi di maggio 2020, è quella con maggiori falle. I primi provvedimenti del Ministero della Salute, a parte quelli che vietavano gli spostamenti da un comune all’altro e imponevano l’uso di mascherine che ancora non c’erano (vedesi il caso Arcuri), riguardavano le cure domiciliari e il divieto di autopsie. Il Tar del Lazio, con sentenza n. 419/2022 Reg. Provv. Coll. del 15 gennaio 2022, emanata nella causa iscritta al Reg. Ric. n. 6949/2021, ha annullato la circolare del Ministero della Salute aggiornata al 26 aprile 2021 recante “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars-Cov-2” che sin dal marzo 2020 aveva indicato “paracetamolo e vigile attesa” come cura per i pazienti affetti dalla Covid che si trovavano a domicilio, vietando ai medici di prescrivere altre cure, tra cui gli antibiotici e l’idrossiclorochina.
Il Tar ha motivato la propria decisione adducendo che la circolare del ministero “si pone in contrasto con l’attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale”, riconoscendo che “è onere imprescindibile di ogni sanitario di agire in scienza e coscienza, assumendosi la responsabilità circa l’esito della terapia prescritta quale conseguenza della professionalità e del titolo specialistico acquisito”. È peraltro vero che questa sentenza è stata sospesa dal Consiglio di Stato ma le responsabilità dell’allora governo Conte sono comunque evidenti:
Le responsabilità dell’allora governo Conte sono dunque evidenti: quante persone si sarebbero potute salvare se i medici fossero stati lasciati liberi di agire “con scienza e coscienza”? Quanti morti hanno sulla coscienza Speranza, Conte e i componenti del comitato tecnico-scientifico? Domande che poniamo da circa due anni ma alle quali nessuno intende rispondere. La questione assume anche caratteri di natura penale, infatti quantomeno Speranza e i membri del comitato tecnico-scientifico dovrebbero essere sottoposti ad indagine per il reato di omicidio colposo di cui all’art. 589 del codice penale, considerata la presunta negligenza continuata mostrata in questa specifica situazione.
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