Politica
Pd: conti in attivo nel 2024, Schlein guida classifica degli eletti finanziatori. Il nodo dei morosi parlamentari ('buco' di circa mezzo milione di euro)
650mila euro di avanzo, da parlamentari 'obolo' oltre 2 mln

Pd: conti in attivo nel 2024, incasso record 10 mln 2x1000, spesi oltre 3 mln euro per europee
Conti in attivo per il Pd, che nel 2024 ha chiuso il bilancio con un avanzo di 650mila 518 euro ''dopo aver effettuato ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti per 1 milione 164 mila 932 euro". Un risultato raggiunto soprattutto grazie all'incasso record del 2xmille dell'Irpef pari a 10 milioni, 286mila 158 euro. Questi, rivendica il senatore-tesoriere Michele Fina, corrispondono a "n. 628.782 opzioni", con "un incremento di 2 milioni 167 mila 266 euro e di n. 97.466 rispetto all'esercizio in corso'', rappresentano ''il dato più elevato registrato tra i partiti italiani che accedono a questa forma di finanziamento''.
I parlamentari hanno contribuito alla causa con 2.010.400 euro mentre 728mila 244 euro arrivano dalle 'quote associative', ovvero dal tesseramento presso i circoli territoriali. Minimo l'apporto dei 'privati', ovvero di coloro che non sono 'eletti', con appena 86mila 703 euro. A poco più di 87mila euro ammontano i cosiddetti 'altri proventi'. Questo quanto emerge dall'ultimo bilancio del partito di Elly Schlein, quello chiuso al 31 dicembre scorso.
Nel dettaglio, i contributi provenienti da deputati e senatori, scrive nella relazione gestionale Fina, "comprendono le deleghe mensili dovute nel 2024, sia dai parlamentari nazionali sua dai neo eletti parlamentari europei, per effetto dell'impegno da loro sottoscritto al momento dell’accettazione della candidatura". Le "somme non ancora incassate alla data di redazione del presente rendiconto", stimate in 441mila 504 euro, "sono state iscritte nei crediti e sono state prudenzialmente svalutate nel conto economico".
E quindi, con 29mila euro è la segretaria Schlein a guidare la classifica dei parlamentari-finanziatori. Seguita a ruota, con mille euro in meno, da Graziano Delrio e Antonella Forattini. Il presidente piddino Stefano Bonaccini ha versato invece 5mila euro, mentre i capigruppo di Camera e Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, hanno sborsato 18mila euro a testa e Nicola Zingaretti, capo delegazione al Parlamento Ue, ha contribuito alla causa con 9mila euro.
A fronte dei proventi, però, sulle casse dei dem pesano i 12 milioni 281 mila 796 euro degli 'oneri della gestione caratteristica', che comprendono varie voci: dalle spese elettorali per propaganda, organizzazione eventi e sondaggi (2milioni 203mila 552 euro) a quelle per collaboratori e consulenze (293mila 187 euro), passando per i servizi della sede nazionale di via Sant'Andrea delle Fratte (431mila 918 euro) e i costi delle utenze (196mila 385 euro) e per viaggi, trasferte, alberghi, ristoranti, rappresentanza e rimborsi spesi (263mila 515 euro). E ancora: 4 milioni 403mila 751 euro sono usciti per il personale dipendente (104 lavoratori subordinati e 9 collaboratori, di cui 17 giornalisti).
Con "riferimento alle spese di struttura", precisa il tesoriere Fina, il "partito ha ridotto il suo organico a seguito di pensionamenti e uscite incentivate avvicinandosi all’obiettivo prefissato e considerato sostenibile in base alla situazione economica finanziaria dell’attuale bilancio". Nel 2025 "proseguirà con fermezza l’azione di ricollocazione e incentivazione all’esodo al fine di ridurre le spese fisse di struttura e rigenerare il partito con nuove collaborazioni".
Nelle spese elettorali, a pesare di più c'è sicuramente l'ultima 'campagna europea': solo dalla sede nazionale, sono stati sborsati 2 milioni 660mila 321,48 euro, a cui vanno aggiunti i 691mila 797 euro sostenuti dalle strutture regionali e provinciali e i 48mila 784, 77 euro investiti per i locali delle sedi elettorali, spese di viaggio, telefoniche e postali. In totale per il voto a Bruxelles il Pd ha speso 3 milioni 400mila 873 euro.
Anche le regionali sono state molto costose per il Nazareno. In particolare, soltanto per la tornata in Emilia Romagna i dem hanno versato 281mila 640 euro, mentre in Abruzzo sono stati impegnati 152mila 803 euro e in Liguria 148mila 161 euro. Quanto ai i debiti, quelli verso i fornitori sono stimati in 482mila 313 euro e la riduzione rispetto al milione 447mila 086 euro del 31 dicembre 2023 è ''legata principalmente all'estinzione del saldo di un debito contratto in occasione del referendum del 2016''. I 'debiti tributari', invece, risultano pari a 217mila 474 euro. Mentre alla voce 'altri debiti', che ammontano a 3 milioni 326 mila 909 euro, si spiega che sono dovuti a ''debiti per il personale dipendente per la 14esima, le ferie e permessi non goduti ma maturati' e 'debiti verso i territori'".
Pd: in bilancio 2024 nodo morosi parlamentari, numero in calo ma resta 'buco' 441mila euro
Non solo Forza Italia, anche il Pd è alle prese con il nodo dei morosi, ovvero di quei deputati e senatori che non hanno pagato le quote dovute, provocando un 'buco' di circa mezzo milione di euro. Spulciando l'ultimo bilancio del partito di Elly Schlein, quello chiuso al 31 dicembre 2024, infatti, si scopre che il Pd vanta crediti correnti verso i suoi parlamentari pari a 441 mila 504 euro. La voce degli 'insolventi' è comunque diminuita rispetto al passato ma resta: "La voce che accoglie i crediti verso parlamentari", scrive nella nota integrativa il tesoriere dem, Michele Fina, "ha subito una riduzione nell'esercizio 2024 pari a circa 55mila euro". Nel 2024, assicura il senatore, "è continuata l'azione di recupero delle somme nei confronti dei parlamentari eletti nelle varie legislature non in regola con i versamenti e si è addivenuti alla stipula di n 4 accordi transattivi. Alla data di redazione del presente rendiconto permangono azioni giudiziarie nei confronti di n. 9 parlamentari". I crediti, rimarca Fina, "sono esposti in bilancio al netto del Fondo svalutazione crediti, accantonato per motivi prudenziali in base al presunto valore di realizzo dei crediti". Per completezza, nel rendiconto figurano anche 'crediti verso strutture territoriali Pd' pari a 412mila 927 euro e i 'crediti per quote tesseramento da incassare' di 17mila 145 euro.