Politica

Pd, la mossa per far dimettere Schlein e portare Gentiloni alla segreteria

Di Alberto Maggi

No all'accordo con Cateno De Luca al Sud e nelle Isole da Franceschini e Boccia per far fare flop a Schlein. Inside

Il Pd con Cateno De Luca supererebbe il 20% nazionale e Schlein sarebbe salva. E non va bene...

 

Un'operazione delicatissima. Riservatissima e che punta a far dimettere Elly Schlein, segretaria del Pd, proprio da chi l'ha sostenuta e voluta alla primarie contro Stefano Bonaccini. Vediamo di che cosa si tratta. Ieri nelle chat dei parlamentari Dem circolava insistentemente un sondaggio Swg secondo il quale Pd se facesse l'accordo con Cateno De Luca, leader di Sud Chiama Nord, supererebbe il 24% nella circoscrizione Isole (dove la Sicilia conta molto di più della Sardegna visto il numero di abitanti) e raggiungerebbe il 21% nella circoscrizione meridionale.

Con questi numeri, a livello nazionale sicuramente il Pd arriverebbe al 20%, dato superiore a quello delle Politiche 2022 e che salverebbe la poltrona della segretaria. Ad avanzare l'ipotesi dell'alleanza con De Luca sono stati diversi parlamentari regionali Dem dell'Ars, l'assemblea regionale siciliana. Ma, colpo di scena, a opporsi e a bloccare l'operazione che porterebbe all'intesa nel Sud e nelle Isole con De Luca è Anthony Barbagallo, leader del Partito Democratico in Sicilia e soprattutto uomo vicinissimo a Dario Franceschini.

Il quale, stranamente (ma non a caso), è silente da parecchio tempo suscitando molte perplessità e dubbi sul suo appoggio a Schlein nell'entourage della segretaria. E stoppare l'accordo vincente, stando al sondaggio Swg, con Sud Chiama Nord, è una chiara mossa contro la segretaria. A fermare l'intesa, sempre secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it, sarebbe anche Francesco Boccia, capogruppo al Senato, potentissimo in Puglia e altra figura di spicco del Pd che alle primarie aveva sostenuto Schlein. In sostanza, la lettura che viene data dietro le quinte è che una fetta importantissima di chi ha sostenuto Schlein alle primarie punta, senza ovviamente esporsi o dirlo in modo esplicito, a un risultato deludente alle elezioni europee, sotto il 20% nazionale. Cosa assolutamente probabile senza l'accordo con De Luca al Sud e nelle Isole.

Il tutto per quale motivo? Perché Schlein ormai ha accentrato tutte le decisioni, non ha fatto squadra, sui temi etici come il fine vita ha una posizione che irrita fortemente i cattolici e ha fatto infuriare perfino il mite Graziano Delrio. Il tutto con una strategia delle alleanze non chiara, ondivaga, che ha portato al sostegno di Alessandra Todde, M5S, in Sardegna ma con la candidatura indipendente dell'ex Dem Renato Soru. Il che significa sconfitta sicura contro Paolo Truzzu che ha con sé tutto il Centrodestra. L'obiettivo finale è sempre lo stesso: flop alle Europee, con o senza candidatura in prima persona di Schlein, e dimissioni da segretaria dopo il voto per arrivare alla leadership di Paolo Gentiloni che dal primo luglio non sarà più commissario europeo.