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Politica
Piantedosi farà fare il salto di qualità politico a Salvini

Piantedosi, l'uomo giusto per il salto di qualità di Salvini

“Tutto quello che sarà possibile fare per prevenire fenomeni di insicurezza, lo faremo”: sono le parole del Prefetto Matteo Piantedosi appena nominato Ministro del Governo Meloni. La nomina a Ministro del Prefetto Piantedosi non è certo inaspettata poiché Egli, da Capo di Gabinetto dell’allora Ministro Salvini, ha nei fatti sviluppato una dialettica con le ONG, in particolare con quelle italiane, che ha favorito una maturazione politica delle stesse e in definitiva la presa di consapevolezza che il Comandante Supremo delle Forze Armate, in generale in quanto Presidente della Cabina di regia per la sicurezza e la difesa italiana, delle Forze di Difesa e Sicurezza, è il Presidente della Repubblica. 

Consapevolezza avvenuta in un momento delicato del dibattito dei primissimi mesi del Governo Draghi, in cui la dialettica tra ONG e Stato italiano sul tema specifico dei confini e flussi migratori, ha mostrato una profonda conoscenza della Costituzione italiana, delle procedure che la sottendono e dei tempi necessari per esercitarne spirito e funzioni. 

Grazie dunque all’allora Capo di Gabinetto del Viminale, oggi Ministro, è possibile un salto di qualità politica di Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture, di Alessandro Morelli, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega CIPE, del Sottosegretario agli Interni Nicola Molteni che del Prefetto Ministro Lamorgese è stato un validissimo collaboratore.

Un salto di qualità politica tanto atteso, quanto necessario per il centro destra che si trova all’alba di una difficile sfida in Lombardia, che è la sfida dell’intera Lega. Un salto di qualità chiesto dal Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga che, secondo la buona regola prefettizia, non ha solo segnalato la necessità di quel salto di qualità, ma ha messo in campo un’azione coordinata con tutti i livelli istituzionali italiani per praticare Egli stesso quel salto di qualità.

Pensiamo sempre ai confini del mare, quando in realtà il confine più suscettibile ai flussi migratori è a Nord Est e l’azione messa in campo dal Viminale e dalla Difesa nei mesi scorsi, per valorizzare su quell’asse cooperazione di prevenzione comune con Austria, Slovenia e Croazia, consente oggi al Presidente Fedriga di riprendere la proposta di Marco Minniti di gestione dei flussi ad opera dello Stato e delle sue articolazioni.

La recente visita che come Ma’naviyat Media Agency ho sviluppato in Croazia, ha confermato l’elevato grado di sintonia che si può percorrere in questa direzione. A patto di desiderarlo sul piano politico, s’intende… Perché la gestione all’unanimità della sicurezza milanese tra il 2016 e il 2018 dei principali strumenti necessari, ci dice che è possibile una prospettiva politica di coesione nazionale e se non avviene, è perché non c’è il desiderio politico che avvenga, nel qual caso ognuno ne risponderà agli italiani come naturalmente avviene.

Insieme all’intero staff del Viminale, con particolare riguardo all’Ufficio affari legislativi, che saprà coordinare le relazioni di causa effetto tra provvedimenti e attività di controllo, presidio e coesione sociale delle Forze di Difesa e Sicurezza, in un circolo virtuoso che spinga il resto della Pubblica Amministrazione ad assumersi le proprie responsabilità, non a scaricare sempre più oneri sul comparto Difesa e Sicurezza, nonché su quello Safety, il Viminale e il Governo possono gestire anche il tema RAVE.

Quanto tempo dovremo aspettare per ringraziare i giovani di mezza Europa e Mediterraneo che utilizzano rave e non solo, per accendere i riflettori sull’intero patrimonio immobiliare abbandonato, pubblico e privato, presente in Europa, nel Mediterraneo e in Africa?

Quanto dovremo aspettare che gli Stati insieme alle rispettive articolazioni, possano siglare un protocollo d’intesa con Ance e Cooperazione, Ifma e sigle analoghe pur con la medesima base associativa (il tema della qualità della rappresentanza non riguarda solo i sindacati lavoratori, pure quelli delle imprese), Sindacati dei Lavoratori, Municipi, Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni coordinati dai Prefetti, organo di raccordo interministeriale nelle Province, per avviare insieme all’Ordine degli Ingegneri, Sovrintendenze e Associazioni della Proprietà Edilizia una pianificazione sostenibile degli edifici che andrebbero abbattuti distinti da quelli su cui è possibile riprogettare.

Quanto dovremo aspettare per chiedere ai ragazzi di mezza Europa e Mediterraneo, chi tra loro ha progetti su quelle stesse aree dei RAVE da presentare alla proprietà pubblica o privata, ribaltando così in positivo una criticità che è l’essenza stessa della gestione politica amministrativa?
 

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