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Politica
Pnrr, lite con l'Ue sul limite del 2026. Meloni, sì a Ursula per una proroga
Giorgia Meloni e Ursula Von Der Leyen

Il felpato Giorgetti alza la voce, ma Meloni tratta con Ursula sul dopo Europee

 

Roma si appella all'Ue sul Pnrr, ma la risposta che arriva da Bruxelles è negativa. Giancarlo Giorgetti, solitamente pacato e moderato, durante la conferenza stampa per la presentazione del Def ha di fatto ammesso che l'Italia non riuscirà a rispettare i tempi del 2026. "Io faccio il ministro dell'Economia, Gentiloni fa il commissario, Lagarde fa il governatore della banca centrale. Posso esprimere il mio auspicio o è una bestemmia? Tra colleghi ministri tutti quanti ci diciamo questo, la commissione rimane ferma, chissà se la prossima volta valuterà diversamente". Così Giorgetti rispondendo a una domanda sulla possibile proroga del Pnrr oltre il 2026.

"Io la proposta l'ho già portata, mi consigliano di non insistere io invece insisto ma da quando è stato approvato il Pnrr è scoppiata una guerra in Europa, forse qualcuno non se ne è accorto. Penso che questa sia ragionevole. Sarà sicuramente un argomento di dibattito nei prossimi mesi o nei prossimi anni. Non vorrei che Bruxelles faccia come si fa a Roma che la proroga si fa il giorno prima", ha spiegato. "Quello che è abbastanza chiaro, e colgo l'occasione per dirlo, è che dietro al 'no' alla proroga" del Pnrr "c'è la volontà di moltissimi Paesi di evitare di replicare in alcun modo l'esperienza del Next Generation Eu: un largo fronte di Paesi europei non vuole debito a finanziare progetti come quelli del Next Generation Eu", ha osservato il ministro.

GUARDA QUI LA CONFERENZA STAMPA: Pnrr, Giorgetti perde le staffe: "Posso dire la mia o è una bestemmia?”. Poi scherza: “Vado alla Juve al posto di Allegri”

La replica di Bruxelles

Durissima la risposta da Bruxelles. "Diversi Stati membri (Italia inclusa, ndr) dovranno recuperare i ritardi" sull'attuazione dei Pnrr "nel corso del 2024, mentre ci avviciniamo al 2026: la data limite per lo strumento", ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, "Mentre il tempo passa, dobbiamo andare avanti con l'attuazione per garantire che tutte le riforme e gli investimenti siano adeguatamente attuati entro la data limite", ha ribadito Dombrovskis.

Il piano della premier

Dietro le quinte, spiegano fonti di Fratelli d'Italia, c'è la speranza che la prossima Commissione europea, anche se probabilmente ancora a guida Ursula von der Leyen, possa modificare l'atteggiamento intransigente espresso oggi. Ecco perché Giorgia Meloni non si esprime sul futuro appoggio al bis di Ursula ed ecco perché si candiderà in prima persona. Maggiore forza avrà il suo partito e lei come capo del governo e più potrà indirizzare la nuova Commissione, anche con un commissario italiano economico di peso, ad allargare le maglie del Pnrr e a concedere una proroga oltre il 2026. Meloni non può dirlo in campagna elettorale per non lasciare un'autostrada a destra a Salvini e alla Lega, ma si prepara a votare il bis di Von der Leyen condizionato a tutta una serie di cambiamenti da parte dell'esecutivo Ue, fra i quali forse il principale riguarda proprio i tempi del Pnrr.

AFFONDO ANCHE DI GENTILONI - La seconda metà del periodo entro cui attuare i Piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) "sarà più impegnativa, ma non possiamo lasciarsi andare alla fatica, dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme per fare di questa opportunità unica un successo. Perché il 2026 è dietro l'angolo". Lo ha affermato il Commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, che nell'intervento di apertura della Conferenza sui Pnrr organizzata dall'Ue ha rilanciato i suoi propositi di usare il modello di Next Generation Eu, "che si è dimostrato un successo", anche dopo la conclusione di questo programma, nel 2026 appunto. "Gli Stati devono mantenere lo slancio sull'attuazione e accelerarla quando necessario", ha detto. "Stimiamo che saranno necessari 650 miliardi di investimenti addizionali annui per gli obiettivi 2030, i Pnrr aiuteranno a colmare questi divari fino a quando non si esauriranno, ma ovviamente le nostre necessità non si esauriscono lì. E nuove priorità sono emerse - ha detto - come la difesa e la ricostruzione dell'Ucraina. Come finanzieremo questi investimenti? Per parte mia penso che il sistema del Pnrr può servire come esempio per il futuro". "Non ho dubbi - ha sostenuto Gentiloni - che l'Ue trarrebbe molto beneficio da un asset comune permanente e sarebbe una grande questione da discutere per la prossima Commissione europea. E sono anche convinto che i nostri scopi ultimi devono essere quelli di creare una capacità di bilancio comune, sarebbe cruciale su aree come energia, innovazione, difesa". "Il tempo per discutere queste cose è adesso o quantomeno - ha precisato - nei prossimi mesi, non proprio durante la campagna elettorale".

 






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