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Politica
Procreazione assistita, il ministero pubblica le linee guida: le novità

Procreazione assistita, il ministero pubblica le linee guida: dal consenso al numero di embrioni. Tutte le novità

Sono state pubblicate oggi in Gazzetta Ufficiale le nuove linee guida sulla legge 40/2004 che in Italia regola la procreazione medicalmente assistita (PMA). Il testo che sostituisce quello del 2015, emanato dall’allora ministro Lorenzin, e ha lo scopo di “fornire chiare indicazioni agli operatori delle strutture autorizzate all’applicazione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita affinché sia assicurato il pieno rispetto di quanto dettato dalla legge”.

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La legge stessa prevede, all’articolo 7, che il ministro della Salute, avvalendosi dell’Istituto superiore di sanità e previo parere del Consiglio Superiore di Sanità, definisca, con proprio decreto, le linee guida contenenti l’indicazione delle procedure e delle tecniche di PMA e che le medesime vengano aggiornate periodicamente, almeno ogni tre anni, in rapporto all’evoluzione tecnico-scientifica. Il testo arriva dunque in ritardo di circa 6 anni e contiene molte novità che derivano in gran parte da sentenze della Corte Costituzionale e da direttive europee in materia. Ecco le principali direttive.

La novità principale riguarda l'applicazione della sentenza della Corte costituzionale 161 del 2023, in base alla quale si esclude la possibilità di revocare il consenso alla Pma dopo l'impianto dell'ovulo in qualsiasi caso. E quindi nemmeno nei casi in cui il compagno sia deceduto o semplicemente ci ripensi, oppure se la relazione si sia interrotta. Un'altra svolta riguarda l'apertura alla selezione degli embrioni, che permetterebbe di evitare la nascita di bambini affetti da gravi malattie genetiche.

Le nuove linee guida, poi, recepiscono la direttiva europea sulla necessità di includere anche le indicazioni tecniche per “la donazione, l’approvvigionamento e il controllo di tessuti e cellule umani". Inoltre, come richiesto dalla Corte costituzionale, si legittima la procreazione assistita anche delle “coppie fertili portatrici di malattie genetiche trasmissibili”. Un'altra novità imposta dalla Corte costituzionale e assorbita nelle nuove linee guida è lo stop al limite di impiantare al massimo tre embrioni. La stessa sentenza della Consulta del 2009 prevedeva che non fosse più obbligatorio impiantare questi tre embrioni contemporaneamente, una tecnica considerata potenzialmente pericolosa e foriera di gravidanze multiple. Di conseguenza, gli embrioni non impiantati potranno essere congelati e conservati: un altro divieto fatto cadere dalla Corte costituzionale. Secondo la Consulta deve essere permesso, così che oggi una donna può pianificare una gravidanza per il futuro e avere la possibilità di usare gli embrioni che aveva scelto di congelare.

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