Raggi - Marra: le relazioni pericolose - Affaritaliani.it

Politica

Raggi - Marra: le relazioni pericolose

Solaris

La Raggi si è esposta per i Marra

L’arrivo dell’avviso di garanzia -peraltro atteso- alla sindaca di Roma Virginia Raggi segna un salto di qualità, se così si può dire, negli incasinamenti in cui si è cacciata l’esponente grillina in soli sette mesi di mandato capitolino.

Le accuse sono due e riguardano la vicenda di Renato Marra vigile fratello dell’allora capo del personale ed amico intimo di Virginia e cioè Raffaele Marra; si tratta di falso e abuso d’ufficio.

Quello che preoccupa veramente la sindaca è il falso dovuto alle sue dichiarazioni di assoluta libertà nella nomina del capo - pizzardone (come si chiamano i vigili a Roma) che invece, dalle intercettazioni nella chat “Quattro amici al bar”, risultano come ovvio, pilotate dal fratello Raffaele con addirittura un aumento di stipendio di ben 20.000 € che imbarazza -così lei dice nei dialoghi- la Raggi che se ne lamenta con il fido (e furbo) Raffaele.

Insomma Virginia da quando è sindaca non ne ha azzeccata letteralmente una a partire dai collaboratori che le vengono quasi immediatamente inquisiti o rinunciano ancor prima della formalizzazione.

Il cielo di Roma ne ha viste tante a partire dai Cesari ma mai una storia così bislacca di incompetenza amministrativa condita da ultimo anche da profili penali.

Roma ormai non ha sindaci affidabili da decenni e questo segna la misura di un progressivo e inesorabile declino di cui, naturalmente, pagano le spese i cittadini che però, a loro volta, sono “responsabili” degli amministratori incapaci che si vanno a scegliere con il lanternino.

Grandi erano le speranze riposte nei Cinque Stelle ma bastava leggersi un romanzo profetico, “La fattoria degli animali” di George Orwell per sapere già come sarebbe andata a finire e cioè che i “nuovi” erano peggio dei “vecchi” capi.

La storia non cambia ma ora alla tradizionale avidità dei politici si somma una terribile incapacità a condurre anche le cose più semplici e questo per una città intrinsecamente complessa come è Roma, la Capitale d’Italia, sarà esiziale.

Sembra che il governo della città sia in mano veramente ad una banda di incompetenti amministrativi che non sanno (e non hanno mai saputo) letteralmente che pesci prendere.

Si procede alla giornata, senza alcun programma ma cercando di arrivare alla fine dell’orario senza aver portato a casa qualche nuova denuncia o qualche svarione clamoroso.

Veramente un po’ poco per una città come Roma.

Senza contare che questo sta costando e costerà molto a Grillo a livello nazionale che vede compromesse le possibilità del Movimento a causa di questa terribile esperienza romana.