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Renzi lancia la federazione con Azione, via libera all'unanimità da Iv. VIDEO

Il leader di Italia viva all'assemblea nazionale del partito a Milano, via libera all'unanimità alla federazione

Renzi a Milano: federazione con Azione di Calenda

"Proporrò di votare un mandato a fare l'accordo di federazione con Azione e Carlo Calenda". Così Matteo Renzi aprendo l'assemblea nazionale di Italia Viva a Milano. "Vi chiederò di fare una federazione e non un partito da subito e questo porterà Iv a cambiare un po' fisionomia", ha aggiunto Renzi sottolineando che "avremo bisogno di fare un tesseramento per il 2023 e poi - ha concluso - proporrò, una volta fatta la federazione, di fare modifiche con un impegno: che io non lascio il campo".

Via libera di Italia viva alla federazione con Azione. Il semaforo verde e' arrivato all'unanimita' dall'assemblea nazionale del partito, dopo una relazione del suo leader, Matteo Renzi, durata un'ora e mezza. L'ex premier si e' augurato che, dopo la federazione, "nel 2024 il partito unico sia la casa definitiva dei nostri progetti politici, europei ed italiani". Renzi, al suo arrivo nella sala del MiCo in Fieramilano, e' stato accolto dalle note dell'Inno di Mameli. L'ex presidente del Consiglio, gia' all'esordio, ha indicato gli obiettivi: "Vi proporro' di votare un mandato" per realizzare "un accordo di federazione con Azione e Carlo Calenda", ma "io non lascio il campo e seguiro' anche personalmente questo tema".

Non sono mancate le bordate agli ex 'compagni' del Pd: "Ricordatevi che c'e' stato un tempo, una stagione, in cui il Pd vinceva le elezioni, prendeva il 40,8%, governava in 6 mila Comuni su 8 mila e in 17 Regioni. E quella stagione e' finita perche' avete fatto la guerra a chi vi portava a vincere, per chiamare indietro chi vi portava a perdere". Adesso "tante persone stanno lasciando il Pd perche' credono che qui ci sia la casa del futuro e non la casa dei ricordi". Il leader di Iv poi smentisce l'accusa di essere "la ruota di scorta del governo" e attacca i dem: "Noi? Che abbiamo la umile consapevolezza di potere essere motore, volante. Siete voi che viaggiate col freno a mano tirato da mesi".

In vista del prossimo congresso del Pd, Renzi ha fatto gli "auguri" al partito, ma da Elly Schlein e' arrivato un affondo durissimo: "A Renzi va il merito di aver spinto me e tanti altri fuori dal Pd con una gestione arrogante e incapace di fare sintesi delle diversita' e dopo aver umiliato chiunque avesse un'idea diversa. Ha lasciato macerie e se ne e' andato a fare altro". L'ex premier le ha risposto a stretto giro, sottolineando che "se ne non trovava un pazzo che faceva la rottamazione, prendeva il 40% e la candidava", a quest'ora Schlein non sarebbe arrivata a essere eurodeputata. "Oggi - ha aggiunto riferendosi anche a Bonaccini e altri - possono inventarsi le balle che vogliono, ma e' chiaro che in quella stagione c'erano. Auguro a loro buon tutto, ma non mi vengano a dire che facevano la resistenza. E' tutta gente che ha avuto molto dal partito quando il partito vinceva". Scintille con il Pd suscita anche il tema delle elezioni regionali lombarde. "Il Pd lombardo non credo si fermera', ma ci provo fino all'ultimo. Se vogliamo vincere in Lombardia, il ticket Moratti-Majorino ci mette in vantaggio.

Se vi fa schifo vincere e vi piace partecipare cambiate nome al partito, chiamatelo partito de Coubertin", ha sostenuto Renzi, riferendosi alla candidatura di Pierfrancesco Majorino, decisa dal Pd, dopo che il Terzo Polo aveva invece stabilito di appoggiare Letizia Moratti. Inoltre, Renzi ha giocato d'attacco anche contro il governo. Sull'incontro tra il premier Giorgia Meloni e Calenda sulla manovra di bilancio, il leader di Iv ha sottolineato: "Le abbiamo fatto una sorta di tutorial". E poi "continuiamo a votare no", ma se alcune nostre proposte "vengono accolte noi siamo entusiasti" e pronti a votare i relativi emendamenti. Infine, una previsione: ""Le elezioni europee sono il momento in cui il governo Meloni rischia di andare a casa. Fino alle europee ci arrivano, dopo non so".