Togliamo a Roma i poteri di Capitale
Di Ernesto Vergani
L'inchiesta Mafia Capitale, gli arresti che scuotono il Pd, la Giunta Marino appesa a un filo che è lì lì per spezzarsi fanno di per se stessi male per la vergogna non meno che per la tristezza sperimentata dagli italiani e in particolare dai giovani.
Il sistema giudiziario-giornalistico si auto-alimenta di vicende come queste, ma non trova risposte. Complici la politica non solo locale, l'organizzazione bizantina e pletorica degli uffici della pubblica amministrazione, per cui i soggetti colpiti dai provvedimenti sono trasversali alle ultime Giunte amministrative romane. E per cui tanti nomi importanti della politica romana, e nazionale, di destra e di sinistra, sono emersi.
Se è difficile e relativo parlare di responsabilità oggettiva dei vertici di partito, chi è o rimane al potere deve fare qualcosa. Atti coraggiosi. Già proponemmo su questa testata di certificare la classe politica di fronte a sistemi di controllo e reclutamento che fanno acqua da tutte le parti (https://www.affaritaliani.it/politica/napolitano-mafia-capitale11122014.html).
Un atto coraggioso sarebbe togliere a Roma Capitale la speciale autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria. Anche se ciò necessita di modifiche costituzionali. Se è vero che molte capitali hanno statuti speciali, ciò è comunque sbagliato. In una democrazia evoluta nessun cittadino, nessuna Amministrazione godono di privilegi: contano esclusivamente merito e responsabilità.
E se proprio si vuole mantenere questa condizione speciale, tale condizione va meritata. Londra non ha avuto ruberie, scandali, deficit appianati dallo Stato paragonabili a quelli di Roma. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi abbia il coraggio di azzerare i privilegi di Roma.