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Scherzo a Meloni, Lexus ad Affari: "Premier stanca, lasciata sola dall'Ue"

Scherzo a Meloni, Lexus ad Affari: "Premier lasciata sola dall'Unione Europea. Il nuovo conflitto? Noi russi 'immuni'"

Non hanno ormai più bisogno di presentazioni Vovan e Lexus, al secolo Vladimir Aleksandrovich Kuznetsov e Aleksei Vladimirovich Stolyarov, il duo russo di comici che ha interpretato il presidente dell’Unione africana, Azali Assoumani, per mettere nel sacco la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Per la verità loro si definiscono “prank journalist” (“giornalisti dello scherzo”, ndr) definizione che ne premia la preparazione sui temi di attualità che sono andati a toccare nella telefonata con la premier, ignara fino a prova contraria della vera identità dei suoi interlocutori.

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Di Vovan e Lexus, però, non si sa proprio tutto, tanto che secondo il Guardian e il giornale indipendente russo Meduza, potrebbero in realtà essere attori al soldo dei servizi segreti di Mosca, usati per spingere l’agenda del Cremlino e far svelare posizioni scomode ai leader occidentali. E c’è chi, al contrario, ipotizza addirittura che – se di “struttura” dietro lo scherzo si può parlare – la matrice sia tutta italiana, forse delle opposizioni, che avrebbero avuto l’interesse a far fare una figuraccia alla presidente del Consiglio.

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Lexus, con un chiaro accento dell’est Europa, ha risposto alle domande di affaritaliani.it

Perchè Lei e Vovan avete pensato proprio a Giorgia Meloni? La conoscevate come politico?

Abbiamo deciso di chiamare Giorgia Meloni perché volevamo affrontare con lei alcuni temi politici, specialmente quello della guerra in Ucraina. Perché proprio lei? Perché era sulla lista, prima di lei abbiamo chiamato altri leader europei. Sicuramente prima di chiamarla ci siamo informati su di lei, leggendo le notizie sui giornali e guardandola in tv. Così facendo abbiamo imparato tanto sulla sua persona, sulla sua vita e sul suo modo di fare politica.

Che idea vi siete fatti di Giorgia Meloni?

Che oggi ha più paura di fare politica, proprio perché non è un semplice politico europeo. Continua ad avere le proprie idee, ma poi i fatti… alcune persone che hanno fatto politica con lei a un certo punto hanno mostrato disappunto nei suoi confronti. Quello che posso dire è che Meloni era una “vera” politica prima di diventare premier. Ora ha imparato a essere molto più “liberale” di quanto lo fosse prima, ha dovuto cambiare la sua politica per cooperare con gli altri paesi europei. Questo è il comportamento che traspare.

E che cosa pensa in generale della politica italiana? Come viene percepita in Russia?

Posso parlarne relativamente al caso-Ucraina. Da quello che ho visto la nostra (della Russia, ndr) relazione con l’Italia è peggiorata. Prima il vostro paese era main partner di noi russi. Anche se, peraltro, da quello che sento, non tutti in Italia sono d’accordo e soddisfatti con la linea europea, soprattutto sul versante economico. In ogni caso spero supereremo questa situazione in futuro.

Conoscete lo “scandalo” che ha travolto Giorgia Meloni e che riguarda il suo ex compagno, Andrea Giambruno? Ha avuto ripercussioni sull’idea della premier che avete in Russia?

Abbiamo imparato molto da questa situazione, anche se non ce ne siamo interessati molto, visto che si tratta della sua vita privata. Per noi in Russia non è importante come lei abbia o non abbia reagito a cose che appartengono alla sua vita personale. E perché dovrebbe? Noi siamo interessati alla figura di “Giorgia Meloni” come Primo ministro.

Perchè avete scelto un politico africano per “agganciare” la premier?

Nell’ultimo periodo abbiamo assistito alle numerose vicende che stanno interessando il continente africano, dalla crisi in Niger a quella in Libia, e gli effetti che queste hanno sull’economia globale. Si è proprio formato un trend politico nel mondo che punta sulla cooperazione con l’Africa, l’Ovest in particolare sta cercando di dialogare con i nuovi governi africani. Per questo è interessante conoscere il punto di vista dei leader europei sul tema. Nello specifico l’Italia è coinvolta fortemente dai flussi migratori, perciò abbiamo pensato: ‘Se chiamiamo spacciandoci per africani, l'Italia è un interlocutore ideale’.

Come avete trovato la premier al telefono?

L’abbiamo trovata come una donna che sta affrontando molti problemi nel Vostro Paese in questo periodo, primo fra tutti appunto quello dell’immigrazione. Era lei stessa che voleva condividere informazioni su quanto stava accadendo in Italia. Quello che ci ha confessato è soprattutto il fatto che l’Italia ha già i suoi problemi, ma gli altri Paesi europei, anche amici, la stanno “lasciando sola”, non capiscono, vorrebbero riversare tutti i problemi dell’Ue sull’Italia. Per queste ragioni abbiamo trovato Giorgia Meloni veramente triste e stanca. Sicuramente anche la guerra in Ucraina impatta, così come le ripercussioni che questa ha sull’economia.

Avete parlato anche di Russia con Giorgia Meloni?

Abbiamo parlato di Russia parlando di Ucraina, perché al momento è una delle cose più importanti per la nostra politica. Per noi in Russia, dove abbiamo la nostra opinione su come risolvere il conflitto, è altrettanto importante conoscere quello che pensano davvero sul conflitto ucraino, e come dovrebbe finire. 

Vi hanno definito “spie”, chi del governo russo, chi del dell’opposizione italiana. Quale delle due?

(Ride, ndr) Siamo solo privati cittadini, “prank journalist” che provano a descrivere alcuni fenomeni interessanti con la nostra “tecnica particolare”. Non lavoriamo per governi, e non abbiamo mai lavorato neppure per servizi segreti.

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Ma vi aspettavate le dimissioni di un consigliere diplomatico dopo questo scherzo?

Non abbiamo certamente pianificato che si dimettesse un politico, e non è stato questo l’obiettivo della nostra telefonata con Giorgia Meloni. È stata una decisione della vostra presidente del Consiglio.

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Recentemente il presidente ucraino Zelensky ha affermato che il conflitto Israele-Hamas rischia di “distogliere l’attenzione” dal conflitto in Ucraina. Lei che cosa pensa?

I problemi per l’Ucraina sono sicuramente iniziati prima di questa guerra nuova, sin da quando i repubblicani hanno preso il potere nella Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti. Questo ha causato un danno finanziario, in realtà. Non solo per l’Ucraina ma anche per l’intera Ue. In Russia, invece, non abbiamo avuto effetti da questo nuovo conflitto.

A proposito di Usa, che cosa pensa dell’apertura odierna di Putin nei confronti degli Stati Uniti?

La Russia propone sempre una business negotiation dall’inizio del conflitto in Ucraina. Ma Kiev ha sempre rifiutato. Non sappiamo come questi processi funzionino, ma supportiamo questa ricerca di negoziati: il prossimo step è ovviamente con l’Occidente, iniziando dagli Usa.

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