"Serve una nuova maggioranza, fuori i populisti Cinque stelle" - Affaritaliani.it

Politica

"Serve una nuova maggioranza, fuori i populisti Cinque stelle"

di Paola Alagia

Parla con Affaritaliani.it Benedetto Della Vedova (+Europa) che scuote il Pd: "Basta col governo del rattoppo"

“Col governo del rinvio e dell’eterno rattoppo, non si fa strada. E’ innanzitutto il Pd che deve prenderne atto”. Parola di Benedetto Della Vedova. Il segretario di +Europa, contattato da Affaritaliani.it, non nasconde la sua insoddisfazione di fronte all’immobilismo dell’esecutivo sui dossier aperti, dal Mes ad Autostrade. Proprio sulla vicenda della revoca delle concessioni, Della Vedova non fa sconti e parla di un esecutivo ostaggio “dell'approccio populista sudamericano del M5s”.

Segretario, è quanto ha scritto stamani in un tweet. Ma ora i nodi sulla revoca delle concessioni ad Aspi saranno sciolti.
Vorrei ben vedere. Conte ed il M5s sono al governo ininterrottamente da due anni. Chiunque si aspetterebbe che, dal momento del crollo, l’esecutivo avesse maturato una visione, dopo i proclami propagandistici. E, invece, scopriamo che il ponte è pronto, ma il governo no. Manca un’idea, non si va oltre la propaganda.

E’ pessimista su questo fronte?
Temo che la soluzione poi venga trovata cercando di usare i soldi dei contribuenti e magari nazionalizzando, cercando di convincere gli attuali concessionari a cedere il loro controllo. Sarebbe una soluzione che non risponde a nessun disegno, a nessuna visione del Paese, in termini di efficienza ed efficacia.

La via d’uscita potrebbe essere replicare in Italia il modello della maggioranza Ursula?
Il punto è che già quella del Conte 2 era stata salutata come una maggioranza Ursula. Salvo poi rivelarsi una finzione. E’ vero, infatti, che nel luglio 2019 il M5s si era schierato a favore della presidente della Commissione Ue, ma lo sforzo è finito lì. Non più tardi di ieri, per fare l’esempio più recente, l’intervento del M5s al Parlamento europeo è stato totalmente anti Merkel.

Insomma, non è un modello replicabile perché non è mai nato. E’ così?
Abbiamo assistito solo a un maquillage di facciata. Quota 100 c’è ancora, dei decreti Sicurezza non sono stati modificati neppure gli aspetti sollevati dal Colle, sul Mes prevale lo stallo. L’unico obiettivo, che io stesso ho condiviso, era buttare fuori Salvini. Ma guardiamo la realtà.

Guardiamola.
Salvini è fuori dalla compagine di governo, ma sui contenuti è dentro. Ed il Mes è solo l’ennesimo esempio.

Si spieghi.
E’ semplice: si continua a buttare la palla in tribuna, con il rischio di arrivare a ottobre. Ma io mi chiedo: se abbiamo paura del Mes senza condizionalità come faremo ad accettare un Recovery plan pieno di condizioni, nel senso di impegni sulle riforme da ottemperare, tra quelle suggerite in passato e quelle nuove, e obiettivi da raggiungere?

Cosa propone?
Bisogna prendere atto che così si va a picco. E’ innanzitutto il Pd che deve rendersi conto che con una maggioranza fragile e soggetta ai ricatti di Vito Crimi non si può andare avanti. Ma il Partito democratico deve anche persuadersi finalmente che quell’idea di un anno fa, e cioè di dar vita a un governo a trazione dem, riformista ed europeista, è fallita.

Che idea si è fatto circa le parole di Romano Prodi sul rivale politico di una vita e cioè Silvio Berlusconi?
Prodi ha lanciato un allarme e spero che sia stato recepito.

Che tipo di allarme?
Che così non si va da nessuna parte.

Ma è utopico pensare a Conte alla guida di una coalizione che inglobi tutte le forze europeiste e riformiste, magari tagliando fuori il M5s?
La premessa è che in questo esecutivo regna la divisione e manca la visione. Detto questo, è evidente che occorra una maggioranza alternativa. Non credo però che Conte possa essere l’uomo giusto per un’altra stagione. Serve un governo diverso, con un primo ministro diverso.

E’ questo, quindi, il suo auspicio?
Io mi auguro che prevalga, a partire dal Pd, la considerazione che un’alleanza strategica con il M5s non funziona e non funzionerà. Ma per una ragione molto semplice: perché non sta funzionando. Ecco perché spero che una nuova visione e una nuova maggioranza siano possibili.

Il pallino, dunque, è in mano al partito di Zingaretti?
Noi lavoriamo proprio per dare una cocente delusione al Pd.

Quale sarebbe?
Far capire a questa forza politica che nel fronte alternativo ai sovranisti noi costruiremo una proposta politico-elettorale, liberale, democratica ed ecologista che avrà anche l’obiettivo di battere i populisti sudamericani del M5s.