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Politica
Speranza ministro del Covid. Le altre malattie dimenticate. Tumori e... I dati

Covid e solo Covid? Nel 2020, durante la prima fase della pandemia, negli ospedali ci sono stati 1,1 milioni di ricoveri in meno..
 


Articolo per Affaritaliani.it di Marcello Gemmato, segretario della XII Commissione Affari Sociali Sanità della Camera e presidente nazionale del Dipartimento Sanità di Fratelli d’Italia


La notizia dell’aumento di 1,8 miliardi del fondo sanitario nazionale da destinarsi a cure COVID non può che trovaci favorevoli. Lo ha riferito il ministro Speranza alla Camera dei Deputati rispondendo ad una interrogazione parlamentare sull’utilizzo degli anticorpi monoclonali nella strategia di approccio alla cura della pandemia da coronavirus.

Ci trova favorevoli perché nei 10 anni ante covid il sistema sanitario nazionale pubblico si è visto sottrarre  37 miliardi di euro (fonte GIMBE); crediamo che l’enorme numero di morti, l’incidenza in termini di mortalità e letalità legati al virus a corona, sia purtroppo figlio di questa destrutturazione dell’assistenza sanitaria pubblica.

Facciamo notare, per giusto dovere di cronaca, che nel decennio in oggetto non ha governato il centro destra ma a geometrie variabili la sinistra, di cui il plenipotenziario ministro fa parte. Il punto però è un altro in Italia e nel mondo le patologie ordinarie continuano, nonostante il COVID, a persistere e si continua a morire di tumore, di patologie cardiovascolari, di malattie metaboliche, non vorremmo che il ministro Speranza tutto questo l’abbia dimenticato.

A che punto sono gli screening di patologie come il tumore al seno la cui diagnosi precoce porta al successo in più dell’80% dei casi rilevati? A che punto lo screening del sangue occulto nelle feci esiziale per la diagnosi precoce del tumore del colon retto? In una parola che fine ha fatto la medicina della prevenzione che negli anni ha portato ad abbattere significativamente la mortalità di patologie che fino a poco tempo prima erano immaginate come incurabili?

Marcello Gemmato Fratelli d
Marcello Gemmato, Fratelli d'Italia

Secondo l’Agenas (agenzia sanitaria nazionale delle regioni) nel 2020, durante la prima fase della pandemia, negli ospedali ci sono stati 1,1 milioni di ricoveri in meno e nei primi nove mesi sempre del 2020 si sono perse ben 52 milioni di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche: cioè il 30% in meno, milioni di italiani non sono stati dal cardiologo, dal ginecologo, dal neurologo, non hanno fatto risonanze, ecografie, tac, analisi diagnostiche preventive.

Ci troviamo di fronte a dati drammatici la società italiana di cardiologia (SIC) rileva che in Italia la mortalità per infarto nel 2020 è triplicata. La federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia riferisce che abbiamo assistito al rinvio del 99% degli interventi per tumore alla mammella, del 99,5 % di quelli alla prostata, del 74% delle operazioni al colon retto, registrando peraltro che il piano oncologico è fermo al 2011.

Ci fermiamo qui ma potremmo andare avanti; in questo contesto il nostro ministro della salute che fa? Continua in maniera unidirezionale ad occuparsi di COVID: ricordiamo a Speranza che non è ministro del COVID ma della Salute degli italiani non vorremmo se lo fosse dimenticato.

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