Politica
Elkann vende Repubblica a un imprenditore greco vicino al Centrodestra. Panico nel Pd che cerca acquirenti ma non li trova
Il capo di Stellantis vuole buoni rapporti con Meloni. Inside

John Elkann
Il Pd di Elly Schlein rischia seriamente di perdere la sua principale cassa di risonanza mediatica
Panico nel Partito Democratico. John Elkann, grazie agli ottimi rapporti con la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni e con il ministro del Made in Italy Adolfo Urso (vedi incentivi alle auto elettriche), non ha più bisogno di giornali di opposizione alla maggioranza di Centrodestra. Anzi, il numero uno di Stellantis vuole ottimi rapporti con l'esecutivo. Ed è così che appare sempre più vicina una svolta per il futuro del gruppo Gedi, perché lo stesso Elkann ha deciso di vendere Repubblica, La Stampa e le radio Deejay, Capital e m2o. La firma non è ancora arrivata, anche perché mancherebbe una proposta concreta, ma non ci sarebbero dubbi sulla cessione di Gedi.
Nella trattativa per la vendita tempi un pochino più lunghi potrebbero rivelarsi per Repubblica (voce dell'opposizione al governo) e delle tre radio, a meno che non si decida di scorporarle. In questo caso ci sarebbero contatti con un gruppo greco che fa capo a Kyriakos Kyriakou, imprenditore vicino al primo ministro greco conservatore Kyriakos Mitsotakis. Del gruppo si sa poco, così come delle sue dimensioni economiche, ma la sua crescita sarebbe spinta dai finanziamenti arrivati dall’Arabia Saudita, che ora potrebbe indirettamente mettere piede in Italia.
Ma per Elly Schlein si tratterebbe comunque di una batosta mediatica e politica: Repubblica e il suo sito internet sono la cassa di risonanze delle voci contro il Centrodestra meloniano. Perdere questa voce sarebbe deleterio, soprattutto in vista delle elezioni politiche del 2027. E infatti pare che i Dem stiano facendo di tutto per scongiurare la vendita di Repubblica al greco vicino al Centrodestra. Le voci parlano di contatti con imprenditori come Carlo Feltrinelli o Brunello Cucinelli. E, non solo, qualche settimana fa ex ministri del Pd avrebbero interpellato banchieri ed editori per capire se la notizia della cessione fosse vera. E la drammatica (per il Pd) risposta è stata "sì". Fonti Dem spiegano che difficilmente imprenditori italiani si metteranno a investire risorse ingenti per rilevare un giornale che fa la guerra al governo e che, stando ai sondaggi, verrà riconfermato fino al 2032. Ecco perché tanta ansia nel gruppo dirigente Pd, Svhlein in testa.
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