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Politica
Tabacci, il figlio assunto in Leonardo: "Conflitto d'interessi", è bufera

''L'assunzione del figlio del sottosegretario con delega all'aerospazio Tabacci nella Leonardo dell'Ad Profumo è solo l'ultima provocazione di una lunga serie. Più che al mercato e alle sfide globali, Leonardo è impegnata a trovare una poltrona per gente del Pd come Minniti (presidente della Fondazione Med-Or) e Violante (presidente della Fondazione Leonardo) o per l'ex portavoce di Di Maio, Rubei. Uno scandalo dopo l'altro, un impegno costante per accontentare gli appetiti della sinistra. Profumo si dimetta''.

 

Così il deputato Roberto Paolo Ferrari, responsabile Dipartimento difesa della Lega e capogruppo in commissione difesa commenta la notizia, riportata da Domani, secondo cui il colosso degli armamenti Leonardo ha da poco assunto Simone Tabacci, figlio di Bruno, braccio destro del premier Draghi e sottosegretario alla presidenza del Consiglio.  

Al quotidiano, che parla di "triplo conflitto di interessi", risulta che lo stipendio di Simone Tabacci sia inferiore ai 100mila euro l'anno, e che l'assunzione sia stata voluta e decisa dall'amministratore delegato della Leonardo, Alessandro Profumo.

"Non so a chi dia fastidio Bruno Tabacci. Trovo surreale l'attacco che gli viene rivolto per la assunzione di suo figlio Simone a 'Leonardo', laddove l'affare lo fa 'Leonardo', sottraendo il giovane Tabacci ad altre aziende che lo remuneravano di più. Uno dei motivi di orgoglio di Tabacci è questo figlio genietto, sicuramente il migliore dei Tabacci in circolazione.

Davvero penso che la posizione del padre sin qui lo abbia solo danneggiato, e trovo di cattivo gusto accostare vicende assolutamente non sovrapponibili. A questo punto spero che ci si preoccupi di verificare e pubblicare il curriculum del ragazzo, e tutto sarà più chiaro". Così Gianfranco Rotondi, presidente di 'Verde è popolare ', sul caso della assunzione del figlio di Tabacci in Leonardo.

 

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