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Politica
Taxi introvabili, Roma è nel caos. Che fa l'assessore alla mobilità Patanè?

E si sta avvicinando il Giubileo e si ha anche la faccia tosta di proporsi per Expo 2030!

 

Ma cosa sta succedendo a Roma?

La città si sta trasformando sempre più velocemente in una città apocalittica. Ai tradizionali problemi della immondizia, delle erbacce non tagliate e delle buche nelle strade, dei cinghiali, dei piccioni, dei gabbiani, dei serpenti, delle discariche abusive, delle puzze, dei balordi, dei pazzi e chi più ne ha ne metta, ora si somma anche quello della introvabilità dei taxi.

Cosa ha fatto questa città, Capitale d’Italia e biglietto da visita per tutta l’Italia, per avere amministratori così inadeguati?

E si sta avvicinando il Giubileo e si ha anche la faccia tosta di proporsi per Expo 2030!

Roma finisce sempre più spesso sulle prime pagine dei quotidiani internazionali.

Per i taxi un’attesa di più di un’ora alla stazione Termini, il più grande scalo ferroviario d’Italia, dove arriva in massa il turismo mondiale. Il tutto correlato da una guarnizione di diseredati che insulta la gente, sputa loro addosso, la molesta, urina, defeca e si masturba a cielo aperto nella totale o quasi indifferenza della forza pubblica.

Chi governa a qualsiasi livello, non è questione di colore politico, si orgoglizza di paroloni come “stazioni sicure” e “tolleranza zero” ma poi non succede mai niente e anzi la situazione peggiora.

La stazione va sgombrata con la forza da questi “dannati della terra” che ne hanno fatto un posto di degrado, sporcizia e violenza. E ringraziamo ancora quel gran genio di Basaglia e della sua chiusura dei manicomi.

Immigrati, Rom, senza tetto, sbandati, drogati, alcolizzati e chi più ne ha più ne metta.

Ma quando la protesta era dei semplici cittadini nessuno ovviamente se la filava ora che è arrivata a loro, i vipponi, se ne comincia a parlare.

Pippo Baudo si scaglia contro i tassisti che “sono pochi e vogliono restare pochi” e

«che vogliono essere i dominatori assoluti della città! Non passano, non rispondono al telefono con i call center che sembrano fantasmi, per avere la certezza di un taxi bisogna chiamare almeno due ore prima (e se chiami il giorno prima te lo vietano, ndr). Davvero una situazione intollerabile».

Simona Marchini rincara la dose: “è uno strazio non trovare una macchina soprattutto la sera per una donna». E  pensare che le “auto bianche” dovrebbero essere un presidio alla sicurezza.

Pier Francesco Pingitore, patron del Bagaglino: “Col caldo forse i tassisti si sono squagliati...”.

Alba Parietti: “Ogni volta in stazione faccio un’ora e mezza di fila. Un delirio”.

Loreno Bittarelli, presidente del Radiotaxi 3570, dice che l’amministrazione dovrebbe concederne subito almeno 300 di nuove licenze: “Non è mai successo che fossero i tassisti a chiederle, d’altra parte la doppia guida non sta funzionando: su 3.700 nostri associati soltanto sette ne hanno fatto richiesta”.

Non è mai successo” perché infatti ai tassisti non conviene richiederle e tutto sembra la solita manfrina per non cambiare nulla, anzi per gettare fumo negli occhi ed occultare i veri scopi.

Ma il punto è proprio questo ed è stato centrato da Pippo Baudo e cioè i tassisti le licenze aggiuntive non le vogliono perché se no dovrebbero andare in concorrenza. A loro conviene che le cose restino così.

Ed è quindi patetico che l’assessore alla mobilità Eugenio Patanè faccia sfoggio di malriposto ottimismo è insista sulla “doppia guida” che i tassisti vedono come la peste:

«Non è che la doppia guida non ha funzionato. Ci vuole tempo per far sì che i tassisti aderiscano, c'è una procedura. Milano ha impiegato un anno ad arrivare al 10%. Dobbiamo aspettare il 7 ottobre, data di conversione del decreto Omnibus nel quale c'è anche l'articolo che riguarda che licenze taxi. Nel frattempo ci troviamo in un periodo di limbo nel quale non si sa esattamente quale sarà la normativa finale. Dobbiamo necessariamente aspettare la conversione del decreto”.

Mentre aspettiamo l’“Omnibus” e  che Patanè convinca i tassisti ad andare contro i propri interessi (come già Milano dimostra, per sua stessa ammissione dell’assessore) i turisti e i romani fanno file di ore sotto il sole cocente di una città che sta precipitando nel più completo degrado.

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