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Politica
Ucraina, Tajani: "Non sapevamo del piano del Papa". Meloni punta sull'India

Ucraina, Tajani: "Non sapevamo di negoziato pace Vaticano"

"Se eravamo a conoscenza del piano di pace del Vaticano? Sinceramente no". Lo ammette in un' intervista a 'La Stampa' il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando la visita del presidente ucraino Zelensky a Roma e l'incontro con Papa Francesco, ricordando che il pontefice "è il capo della Cristianità e si comporta di conseguenza anche dal punto di vista dei simboli. È ovvio che spinga per la pace, che faccia di tutto affinché le parti trovino un accordo". In ogni caso, sottolinea, una pace giusta è quella in cui "si ripristina il diritto internazionale e i russi si ritirano dal territorio ucraino".

"L'Italia - spiega - è pronta ad ascoltare qualunque proposta che possa portare alla fine del conflitto, ma la nostra posizione - che è la stessa dell'Europa e della Nato - è chiara: sosteniamo i dieci punti della proposta di pace di Zelensky. Nessuno può immaginare soluzioni non condivise con Kiev. Diversamente non staremmo parlando di pace, ma di una sconfitta ucraina".

Quanto alla posizione di Salvini "in politica contano gli atti e quelli - evidenzia Tajani - sono sotto gli occhi di tutti. Il governo ha una linea unica, è serio, coerente e Salvini ha partecipato con me a un evento sulla ricostruzione in Ucraina che ho organizzato all'Eur solo pochi giorni fa".

Ucraina, per la pace Meloni punta anche sull'India

Nel frattempo, secondo la Stampa "ci sono altri mediatori ai quali la premier pensa, e lo fa sapere al suo interlocutore. Uno dei protagonisti potrebbe essere il premier indiano Narendra Modi. Due mesi fa nel corso della sua visita a Nuova Delhi Meloni aveva insistito su questo punto: se l’India vuole dimostrare una leadership che molti indicatori le assegnano (economici, industriali e demografici) è bene che prenda l’iniziativa diplomatica. Già nel corso del bilaterale di Delhi la premier aveva potuto constatare una certa riluttanza del leader indiano ad abbandonare la comoda posizione di neutralità. Però Meloni, forte di un rapporto che ritiene solido, è decisa ad insistere e domani telefonerà a Modi per chiedere uno sforzo in più, cosa di cui ha informato prontamente Zelensky".

Come spiega la Stampa, "il G7 di Hiroshima, al quale i rappresentanti di Ucraina e India sono invitati, sarà l’occasione per i due leader di incontrarsi per la prima volta e l’auspicio italiano è che da questo possibile bilaterale si muova qualcosa. La preoccupazione della premier non è solo concentrata sugli umori degli italiani sempre più diffidenti verso la guerra, ma il pensiero si allarga anche al cosiddetto “Sud globale”, ovvero i Paesi di Africa e Asia (e in parte dell’America Latina) sempre più lontani dai destini dell’Ucraina. Anche a questi Paesi, così come alle opinioni pubbliche occidentali, va mandato un messaggio: non è soltanto la Cina (o persino la Russia) a cercare pace". 

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