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Politica
Ue, D'Uva (M5S): "Basta egoismi, l'Europa non abbandoni la nave"
Coronavirus, Berlino ribadisce: per la crisi c'è il Mes - "Abbiamo gia' preso misure notevoli. Ora la questione e' come sostenere il credito e per questo c'e' il Mes": lo ha ribadito il portavoce del ministero delle Finanze tedesco, Dennis Kolberg, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo a chi domandava se il governo tedesco non intenda fare delle aperture e prendere in esame altri strumenti oltre il Mes nel prossimo futuro.

"Ho letto le ultime dichiarazioni del portavoce del Ministero delle Finanze tedesco Kolberg, il quale non vedrebbe alternative a vecchi strumenti come il Mes. Ammetto che mi hanno lasciato perplesso, per non dire con l'amaro in bocca", dichiara ad Affaritaliani.it Francesco D'Uva, deputato questore del MoVimento 5 Stelle.

"Premetto che sia nella mia Messina che a livello nazionale non smetto di richiamare l'attenzione di tutti su un aspetto cruciale: non è il momento delle divisioni, ci vuole unità. E questo ritengo valga anche in Europa, dove non ci devono essere europei di serie A ed europei di serie B. Dove non si può, specialmente in un momento durissimo per la salute e per l'economia mondiale, creare una spaccatura tra un Nord e un Sud. Sarebbe un divario disastroso. Il sogno di un'Unione che sia anche comunità, di condizioni e d'intenti, non può infrangersi su cinici egoismi".

"Credo anch'io che la strada da seguire sia quella prospettata in modo compatto dal governo italiano: occorrono strumenti nuovi di debito comune, lontano da schemi vecchi e ormai retrogradi. Strumenti che immettano liquidità nel sistema e di conseguenza soldi nelle tasche dei cittadini. Stesso avviso, peraltro, mostrato dalla presidente della Commissione europea Von der Leyen, nel momento in cui ha annunciato l'auspicato superamento del Patto di stabilità. Bene anche il bazooka della BCE da 750 miliardi. Queste posizioni oltranziste da parte dei membri nordici dell'Eurogruppo, invece, non sono accettabili e rischiano di portare alla deriva gli equilibri politici europei".

"A proposito di Paesi nordici, sembrano esserci nette spaccature anche all'interno della stessa Germania, con i Verdi - ossia la seconda forza politica tedesca - sulla stessa linea di Italia, Francia, Spagna e degli altri Stati favorevoli a strumenti più elastici come i Coronabond. Il leader dei verdi tedeschi Habeck ha infatti affermato che 'gli Stati economicamente forti come la Germania devono aiutare quelli che stanno peggio. È nell'interesse tedesco che l'economia italiana sopravviva alla crisi'".

"Penso che in tutta questa vicenda non debba passare nemmeno un altro messaggio fuorviante, quello secondo cui il problema sia solo dell'Italia. Non è affatto così. Il default è dietro l'angolo per tutti e non c'è tempo da perdere, a prescindere dai confini nazionali. Se da questa vicenda uscirà indebolito anche un solo Paese europeo, sarà una sconfitta per l'Europa intera".

"Ogni Stato dell'Unione quindi sia realmente solidale con quelli più in difficoltà, perché l'Europa non può essere terra di regole che qualcuno vorrebbe imporre a tutti sulla base di criteri ormai vecchi, superati e inadatti ad affrontare una crisi di questa entità".

"Davanti a questa emergenza - lo abbiamo detto più volte - siamo tutti uguali. E allora non è tollerabile che ci siano Stati 'più uguali degli altri'. Sono convinto che ci riprenderemo, sia dal punto di vista sanitario che socioeconomico, ma questa ripartenza passa necessariamente da risposte e risorse precise. Non da elemosine. Per l'Europa questa è l'ultima chiamata, non abbandoni la nave", conclude D'Uva.

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