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Politica
Uggetti, Lezzi: "Non mi scuso di nulla. Da Di Maio un messaggio intempestivo"

"E' un messaggio intempestivo, si rischia di dare il segnale di un abbassamento della guardia. Se lui e' pentito, io non lo sono". Cosi' l'ex ministra Barbara Lezzi, espulsa a febbraio dal M5s per non aver votato la fiducia al governo Draghi, che in una intervista alla Stampa e' intervenuta sul caso delle scuse di Luigi Di Maio all'ex sindaco Pd di Lodi, Uggetti, messo alla gogna per accuse dalle quali poi e' stato assolto. "Io non ho da chiedere scusa - dice Lezzi - in realta' i fatti ci raccontano che ci fu pure una confessione da parte sua: dichiaro' di non essere stato proprio lineare in quella operazione. Ma, al di la' di questo, rivendico quel coraggio del M5S di allora di accendere il faro sull'opportunita' politica: qui non si tratta di giustizia, e' un dato conclamato che nel nostro Paese ci sono amministratori, parlamentari, che negli anni sono stati oggetto di indagini e spesso di condanne. Nel caso di Uggetti leggeremo, c'e' stata prima una condanna, poi un'assoluzione. Buon per lui per carita', ma leggeremo la sentenza".

Caso Uggetti: Lezzi, non mi scuso di nulla, Di Maio intempestivo (2)=

AGI0033 3 POL 0 R01 / Caso Uggetti: Lezzi, non mi scuso di nulla, Di Maio intempestivo (2)= (AGI) - Roma, 30 mag. - Per l'ex ministra, oggi fuori dal Movimento "quel tipo di messaggio puo' essere confuso con un abbassamento della guardia. Lo trovo... intempestivo, diciamo cosi'. In questo momento siamo in procinto di spendere molti miliardi in pochissimo tempo e certi segnali sono sbagliati. Peraltro, anche il compromesso sugli appalti non mi soddisfa, anche se devo leggere il testo definitivo. E anche sulla riforma della giustizia: c'e' questa intenzione di andare a toccare la prescrizione, la legge anti-corruzione, di assoggettare la magistratura alla politica...". Ancora sulla lettera di scuse a Uggetti del ministro degli Esteri inviata al Foglio e salutata da diversi leader politici come una svolta di Di Maio, Barbara Lezzi si chiede su La Stampa: "Quindi durante il governo Conte I abbiamo sbagliato a chiedere la rimozione di Siri e Rixi? (rispettivamente sottosegretario e viceministro della Lega che lasciarono a causa delle indagini su di loro, ndr). Io ritengo ancora di no. Lui si e' pentito? Io no. Peraltro, non gli chiedemmo di andarsene dal Parlamento: abbiamo chiesto che lasciassero il posto al governo perche' forse avevano commesso un illecito. Lo stesso vale per Lodi, c'era una probabilita' che fosse stato commesso un illecito. E' questa la valutazione che si deve fare". (AGI)Red/Gip 300833 MAG 21 NNNN

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