Politica
Unioni civili, il Senato vota la fiducia

In serata l'aula del Senato voterà la fiducia sul maxiemendamento del governo sulle unioni civili. Dopo le ultime trattative fra Pd e Ncd, la norma sulla stepchild adoption è stata stralciata. Ma è stata salvata almeno l'ultima parte dell'articolo 3. Quella che fornisce alle coppie gay un paracadute sulle adozioni, lasciando ai giudici la facoltà di decidere con le sentenze i casi in cui ammettere l'adozione agli omosessuali del "figlio del partner".
Ma il leader di Ncd Angelino Alfano è riuscito a spuntare la non equiparazione delle unioni civili al matrimonio, abolendo l'obbligo di fedeltà (punto che ha innescato la contromossa di alcuni senatori del Pd) e chiarendo che, in caso di rottura, ci sarà una separazione lampo. Resta però il cognome unico, la reversibilità della pensione e l'obbligo reciproco all'assistenza morale e materiale e alla coabitazione.
"È stato un bel regalo all'Italia avere impedito che due persone dello stesso sesso - ha detto oggi Alfano - cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio. Abbiamo impedito una rivoluzione contronatura e antropologica, credo sia stato un nostro risultato". Parole controbilanciate da quelle del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: "Credo che oggi dovrebbe prevalere il buonsenso anche nelle dichiarazioni. Il regalo all'Italia è dire che non ci sono cittadini di serie B. E questa legge va nella direzione giusta", ha aggiunto il ministro.
Monica Cirinnà, prima firmataria del ddl poi sostituito dal maxiemendamento, ha detto: "Questa legge seppur menomata riconosce le unioni civili, passando dal diritto di famiglia al diritto delle famiglie".
La minoranza Pd voterà la fiducia, ma senza entusiamo: "Destra e sinistra esistono e sono cose diverse. Si è visto nella discussione sulle Unioni civili - scrive Roberto Speranza su Facebook - Il Pd ha sbagliato a scegliere la strada a ribasso con Alfano. Ora non bisogna fermarsi. La battaglia per l'uguaglianza dei diritti è appena cominciata".
A Speranza ha risposto Alfano, rincarando la dose sul concetto di "comportamenti secondo natura": "Caro Speranza, è secondo natura che due uomini abbiano un figlio? È secondo natura che una donna metta sul proprio ventre la targhetta del prezzo? No, caro Speranza. Anche la politica ha un limite: la natura".
Parallelamente sull'ipotesi di una futura legge di riforma delle adozioni già si profila uno scontro fra Pd e centristi cattolici: lo si intuisce dalle parole del ministro della Famiglia Enrico Costa (Ncd): "Al momento non è all'ordine del giorno". Mentre ieri il capogruppo dei senatori Pd aveva detto: "Entro legislatura anche legge su adozioni".
Non mancherà il voto di Denis Verdini e dei suoi 19 senatori di Ala. Fatto che segna l'inizio di un appoggio esterno dei verdiniani alla maggioranza. "I verdiniani non fanno più parte della minoranza - ha attaccato in proposito il capogruppo Lega al Senato Gian Marco Centinaio - lo sappiamo benissimo, gli hanno anche dato le cadreghe per stare tranquilli, zitti, in silenzio e accettare tutto quello che gli propone Renzi". E non risparmia critiche nemmeno a Ncd: "Me li ricordo, i parlamentari di Ncd, a spellarsi le mani sotto il palco del Circo Massimo. E poi eccoli lì, i traditori dei 30 denari del popolo del Family Day che per quattro poltrone si sono svenduti".
Intanto il movimento Lgbti conferma la manifestazione di protesta del 5 marzo a Roma, in piazza del Popolo, contro le scelte del governo e del Parlamento. "Oggi il Senato si appresta a scrivere una brutta pagina nella storia dei diritti civili nel nostro paese - dichiarano le associazioni in una nota congiunta - approvando una legge sulle unioni civili che, caso rarissimo nell'intera Europa ed unico tra i paesi fondatori, ignora completamente l'esistenza e le esigenze dei figli e delle figlie di coppie omosessuali, chiedendo alla magistratura di sbrigare da sola questo incredibile vulnus della nostra legislazione. Ponzio Pilato non sarebbe riuscito a fare di meglio".