Politica
Vaccino, in Aula l'obbligo per i medici ma la Camera non gioca più

"Ci appelliamo al Presidente Roberto Fico, perchè non accada più" - Così oggi ha aperto il dibattito generale in Aula, alla Camera dei deputati, la leghista Simona Bordonoli, chiamata ad illustrare il decreto 1 aprile, l'ultimo arrivato, ma tardi, sull'emergenza Covid 19. Ormai, perfino superato dai fatti e dail'Italia a tinta unita, in giallo, ma che porta con sè la patata bollente dell'obbligo vaccinale per i medici e per tutti gli operatori sociosanitari. La Camera oggi è di fatto chiamata ad un atto solo formale di ratifica, perchè non c' è tempo ed i decreti arrivano alla scadenza. Per l'on. Mollicone (Fratelli d'Italia) siamo in un "monocameralismo di fatto", mentre per Fausto Raciti (Pd) non sarà possibile emendare, ma è già un passo in più, da migliorare, rispetto alla approvazione nuda e cruda degli atti direttamente in Consiglio dei ministri, come al tempo del governo Conte.
Anche sull' obbligo vaccinale per i medici ed il personale sociosanitario, molti deputati si sentono impotenti e fanno spallucce, mentre altri, come Alessandro Battilocchio (Forza Italia) ed un deputato di Italia Viva plaudono, ritenendola esplicitamente una scelta giusta. Eppure, in queste ultime settimane, non i No Vax, ma associazioni di medici e ricercatori indipendenti dai loro ordini professionali e dai sindacati, hanno reso noti dati e ricerche che attesterebbero l'inutilità dell'obbligo negli ambienti protetti, dove già si ricorre ad altre misure igienico sanitarie, rivendicando la libertà di scelta basata anche sul fatto che la sperimentazione sui vaccini non è terminata, ma in corso e che quindi l'obbligo per una malattia che si può curare, sarebbe del tutto contrario alla Costituzione.
Non la pensa così il costituzionalista piddino Stefano Ceccanti. Per lui non ci sarebbero problemi di legittimità, perchè la giurisprudenza si è già espressa a favore di una deroga, laddove vi sia una emergenza sanitaria ed un interesse alla solidarietà, come recita l'art 4 della sentenza della Corte Cost n°5 del 2018. Piuttosto, Ceccanti, lamenta l'opportunità di un dibattito, viste le diverse posizioni in campo, ma molto di più punta il dito sulla prassi generata dall'emergenza. Dobbiamo tornare a dsitinguere i temi tra loro, non sono da trattare tutti come quelli della gestione dell' emergenza sanitaria, servono leggi delega, di cui avrebbe bisogno soprattutto l'attuazione del PNRR, ad esempio. Insomma, è difficile oggi per i deputati, non pensare ad altre priorità, L'unico a tuonare in Aula contro questo "passticciaccio brutto di lungotevere Ripa" è Massimo Enrico Baroni, ex Movimento 5 Stelle ora Gruppo Misto-l'Alternativa C' è, che scandaglia in Aula tutti i punti controversi di questo brutto obbligo vaccinale. L'impossibilità di metterlo in pratica per non aver chiarito i profili professionali a rischio, escludendo dall'obbligo, secondo alcuni, gli OSA e gli ASA, ad esempio, che invece per altri sarebbero proprio da includere.
Altra questione, per Barone, è la flagrante violazione della privacy dei lavoratori, senza un merito chiaro. Perfino l'art 4 bis, lo scudo penale sarebbe una grande presa in giro, perchè di fatto c' era già nella legge Gelli. Ed, infine, chi dovrebbe sorvegliare gli operatori sanitari? Il medico del lavoro dovrebbe accertare la immunizzazione del lavoratore salvo dichiararlo "inidoneo alla mansione"? Un testo, dunque, conclude Baroni che è in apparenza a posto, ma che nel merito prende tutti in giro ed esonera tutti da qualunque responsabilità. Aspettatevi molti ricorsi, tuona in aula, il deputato. In pochi giorni il decreto 1 aprile dovrebbe essere approvato e, pare, proprio che sarà difficile che qualcosa possa andare storto o che si riesca a chiedere la fiducia.