Politica
Vitalizi, class action contro Fico. Gli ex deputati danno battaglia

Vitalizi, Di Maio: "Taglio in tre settimane"
++ Vitalizi: ex deputati, class action contro Fico ++
L'Associazione degli ex Parlamentari ha inviato a tutti i membri dell'Ufficio di presidenza della Camera una diffida stragiudiziale a non approvare la delibera che tagli i vitalizi agli ex deputati, con la minaccia di un'azione civile e amministrativa per danni rispetto alla quale risponderebbero personalmente e patrimonialmente ciascun membro dell'ufficio di Presidenza, compreso il presidente Roberto Fico. Lo hanno annunciato in una conferenza stampa il presidente dell'Associazione Antonello Falomi e Peppino Gargani.
Vitalizi: Di Maio, taglio in 3 settimane; dicevano era impossibile
"Diamo una bella notizia ai cittadini: oggi in ufficio di presidenza di questo Palazzo arriva la delibera per tagliare i vitalizi agli ex parlamentari". Lo ha detto il ministro al Lavoro e allo Sviluppo economico Luigi Di Maio, nel corso del question time alla Camera dei Deputati. "Dopo che per sei anni ci e' stato detto che non era possibile, in tre settimane lo abbiamo fatto e in due settimane la approviamo".
Vitalizi: M5s, nessun ostacolo fermera' vento del Cambiamento
"Il compito di ogni singolo parlamentare dovrebbe essere quello di risolvere le problematiche dei cittadini, ristabilendo anche una equita' sociale che dovrebbe essere alla base di uno Stato civile e democratico come l'Italia. Per troppo tempo, pero', la politica ha saputo soddisfare solamente gli interessi del singolo individuo, facendo arricchire 'gli amici degli amici'. Tutto, ovviamente, a discapito degli italiani! Il vento del 'Cambiamento', pero', sta spazzando via tutte queste ingiustizie". Il Movimento 5 stelle affida a queste righe sul Blog delle Stelle il commento all'avvio dell'iter della direttiva alla Camera per il taglio dei vitalizi.
"Andremo avanti con impegno, determinazione e coraggio per cambiare totalmente il nostro Paese. Per essere chiari: non ci fermeremo dinanzi a nessun ostacolo e lo stiamo gia' dimostrando", garantiscono i 5 stelle.
Oggi, dicono dunque i 5 stelle dal loro blog, "e' un giorno storico per tutti gli italiani. Dopo anni di battaglie contro i privilegi della politica, finalmente iniziamo l'iter per porre fine a una ingiustizia sociale. Attraverso il taglio dei vitalizi, annunciato stamani dal presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico, in questa legislatura faremo risparmiare ai cittadini circa 200 milioni di euro. Una vittoria che ci riempie di grande emozione e che dedichiamo a tutti voi che avete sempre creduto nel MoVimento!".
Si ricorda che "il provvedimento prevede il ricalcolo, secondo il metodo contributivo, di tutti i vitalizi, diretti e di reversibilita', riconosciuti ai deputati cessati dal mandato e maturati fino al 31 dicembre 2011. Il cambiamento del calcolo avverra' dal 1 novembre di quest'anno. Ovviamente verra' introdotto un tetto massimo per evitare che il trattamento attuale diventi una 'pensione d'oro'. Al tempo stesso, pero', il nuovo calcolo non incidera' in negativo sui trattamenti piu' bassi che restano tutelati". "Ad oggi - si legge ancora - sono circa 2.600 gli ex parlamentari, tra Camera e Senato, che percepiscono i vitalizi. Nel 2016 la spesa per i vitalizi ha raggiunto complessivamente 193 milioni di euro circa. Nel 2017, invece, l'importo e' stato di circa 206 milioni di euro. Secondo la stima fatta dall'Inps, nel 2018 i vitalizi dovrebbero raggiungere la cifra di circa 200 milioni di euro, complessivamente tra Camera e Senato. Cifre spropositate che - assicurano i 5 stelle - elimineremo definitivamente!".
"A chi ci attacca dicendo che stiamo togliendo un diritto acquisito, rispondiamo che i vitalizi sono un privilegio rubato! Ed e' chiaro che per il MoVimento i privilegi rubati non possono esistere", si legge ancora nel post. "A differenza delle vecchie forze politiche, il MoVimento 5 Stelle ha sempre mantenuto le proprie promesse. Lo abbiamo fatto in passato dimezzandoci lo stipendio da parlamentare, lo stiamo facendo oggi eliminando i vitalizi della casta e lo faremo - dicono ancora - nei prossimi giorni tagliando un'altra vergogna tutta italiana: la pensione d'oro! E' assurdo pensare che mentre milioni di cittadini non arrivano a fine mese, e l'Istat proprio ieri ha certificato che ci sono 5 milioni di italiani che vivono in poverta' assoluta, ci sono pochi privilegiati che si godono delle pensioni di lusso. Assurdo e vergognoso!".
Delibera su vitalizi, risparmi per 40 mln. A luglio l'ok
Circa 40 milioni di risparmi per le casse della Camera, una cifra che si aggira intorno ai 200 milioni per l'intera legislatura. E' questo l'obiettivo della 'sforbiciata' che il presidente della Camera, Roberto Fico, intende dare ai vitalizi degli ex deputati, che ad oggi ammontano a 1.405. Un taglio che riguarda una platea di 1.338 vitalizi, che saranno ricalcolati secondo il metodo contributivo e che, quindi, subiranno una diminuzione dal 40 al 60% dell'importo finora percepito. Saranno invece 'salvi' 67 ex deputati, il cui vitalizio non subira' alcun ritocco ma per loro viene introdotto un tetto massimo. La ratio e' che con il ricalcolo avrebbero incassato un assegno di importo maggiore e, quindi, viene messo un tetto limite che si calcola sulla base dell'ultimo vitalizio percepito al 31 ottobre 2018. Infine, vengono previsti due tetti minimi: il primo pari a 980 euro, il secondo pari a 1.470.
Se la riforma voluta da Fico e dai 5 stelle vedra' la luce senza modifiche, le nuove norme entreranno in vigore il 1 novembre del 2018. Questi, in sintesi, i contenuti principali del testo di delibera illustrato oggi da Fico all'Ufficio di presidenza della Camera. Le proposte di modifica dovranno essere presentate entro giovedi' prossimo, 5 luglio, mentre la discussione e le votazioni si svolgeranno dalla settimana successiva. L'obiettivo di Fico e' di approvare la delibera entro la fine di luglio, quindi prima della pausa estiva. Ma la riforma riguardera' solo Montecitorio. Il Senato, infatti, non ha ancora provveduto a predisporre un testo.
La delibera presentata oggi da Fico mira a superare il regime dei vitalizi tutt'ora in essere per circa 2.600 ex parlamentari tra Camera e Senato, per una cifra che nel 2016 ha raggiunto i 193 milioni di euro, mentre nel 2017 e' cresciuta, toccando quota 206,28 milioni di euro e la stima fatta dall'Inps e' che nel 2018 dovrebbe crescere ancora, arrivando a toccare quota 206,94 milioni.
Nel 2012 Camera e Senato avevano provveduto a modificare il sistema pensionistico dei parlamentari sul modello contributivo, eliminando quindi per il futuro il regime dei vitalizi, rimasto in essere solo per gli ex parlamentari al momento dell'entrata in vigore della riforma. Con la delibera illustrata oggi i 5 stelle puntano a riformare l'intero sistema pensionistico, ampliando la platea di intervento agli ex deputati. Si procede, appunto, con la rideterminazione secondo i principi del metodo di calcolo contributivo degli assegni vitalizi, delle quote di assegno vitalizio dei trattamenti previdenziali pro rata e dei trattamenti di reversibilita' maturati sulla base della normativa vigente alla data del 31 dicembre 2011. La rideterminazione, ha spiegato il presidente della Camera illustrando la delibera - per la cui elaborazione Fico si e' avvalso della collaborazione di Inps e Istat - e' effettuata moltiplicando il montante contributivo individuale per il coefficiente di trasformazione relativo all'eta' anagrafica del deputato alla data della decorrenza dell'assegno vitalizio o del trattamento previdenziale pro rata. La base imponibile contributiva e' determinata, secondo quanto previsto dalle disposizioni per i dipendenti pubblici, sulla base dell'ammontare dell'indennita' parlamentare lorda definito dalla normativa vigente nel periodo di riferimento. La quota di contribuzione a carico del deputato e' pari all'aliquota percentuale della base imponibile prevista dalla normativa di riferimento, ivi ricomprendendo l'aliquota della eventuale contribuzione ai fini del completamento volontario del quinquennio della legislatura e l'aliquota della eventuale contribuzione aggiuntiva ai fini del conseguimento del diritto al trattamento di reversibilita'.
La quota di contribuzione a carico della Camera dei deputati e' pari al prodotto tra l'aliquota percentuale a carico del deputato e il valore di 2,75. Il montante contributivo individuale, rivalutato sulla base dell'andamento del Pil in conformita' a quanto previsto nell'ordinamento generale, viene trasformato in prestazione pensionistica applicando i coefficienti di trasformazione, determinati ad hoc dall'Inps relativi all'eta' anagrafica dei deputati alla data della decorrenza dell'assegno vitalizio o del trattamento previdenziale pro rata. Per quanto riguarda i trattamenti di reversibilita', le quote previste dalla normativa vigente ai fini della liquidazione dei trattamenti di reversibilita' sono rapportate al trattamento previdenziale spettante all'avente causa. Quanto ai limiti massimi e minimi del trattamento previdenziale, nella delibera si prevede che l'ammontare dei trattamenti previdenziali rideterminati non puo' comunque superare l'importo degli assegni vitalizi in vigore alla data dell'inizio del mandato parlamentare di ciascun deputato. Inoltre, l'ammontare dei nuovi vitalizi non puo' comunque essere inferiore all'importo del trattamento previdenziale maturato da un deputato che abbia svolto il mandato parlamentare nella sola XVII legislatura e che abbia maturato il diritto al compimento del 65mo anno di eta', corrispondente a 980 euro netti mensili. Nel caso in cui la rideterminazione del trattamento secondo la proposta di deliberazione sia superiore al 50% di quello in godimento, il limite minimo e' aumentato a 1.470 euro.