Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
SCUOLE E PROGETTI EUROPEI, NUOVI STUDI SU ALZHEIMER, INFORTUNI DOMESTICI
Federica Rossi Gasparrini, Presidente Donneuropee Federcasalinghe

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: ci sono in aumento gli infortuni domestici, non ci sono corsi o iniziative europee? Laura Saprese

Risposta: sì, ci sono diverse iniziative sia italiane che europee. L’associazione Donneuropee Federcasalinghe ad esempio realizza da febbraio 2023 dei corsi gratuiti, grazie al sostegno di Inail, in tutta Italia a soggetti di età compresa tra i 18 e 67 anni compiuti che svolgano a titolo gratuito e senza vincolo di subordinazione un’attività rivolta alla cura dei componenti della famiglia e dell’ambiente in cui dimorano, in modo abituale ed esclusivo, vale a dire che non svolgano altre attività per le quali sussiste obbligo di iscrizione a un altro ente o cassa previdenziale, diversi da Inail. La presidente nazionale Federica Gasparrini spiega:”E’ fondamentale fare formazione e prevenire gli incidenti domestici. Come associazione da sempre siamo al fianco delle famiglie e dei caregivers e con questa iniziativa ci allineiamo anche alle Linee Guida europee che ribadiscono l’importanza di una attenzione al Ben-essere e all’empowerment di ognuno di noi per preservarci in buona salute”. I cittadini europei rischiano più di restare infortunati a casa, a scuola, nelle attività ricreative e sportive che in qualunque altra circostanza.  Bambini, adolescenti e giovani adulti (la fascia di età compresa tra 1 e 44 anni) sono le vittime più numerose. Ogni anno più di 100 mila anziani (sopra i 65 anni) muoiono prematuramente come tragica conseguenza di una caduta in casa o per le complicazioni derivanti da un incidente stando ai dati dell’Istituto Superiore di Sanità. 

Domanda: Ci sono polemiche sulla scuola italiana, ma non ci sono fondi o  progetti europei? Mirella Giotto

Risposta: ci sono diverse eccellenze nel sistema scolastico italiano e le polemiche che danno voce solo a singoli casi non devono scalfire l’immenso impegno educativo che ci caratterizza da secoli.  Il sistema scolastico italiano è tra i migliori e sforna ragazzi e ragazze che risultano molto più preparati rispetto a studenti di altri Stati europei e sono i dati ad evidenziarlo. Al concorso europeo “I giovani e le scienze” che si svolge ogni anno per i ragazzi e le ragazze di età compresa tra i 14 e i 20 anni, gli italiani si distinguono sempre per bravura e ottengono premi per la qualità dei loro progetti/studi/prototipi. La scadenza per partecipare al concorso di quest’anno è il   10 febbraio per candidarsi alla selezione italiana del concorso europeo ‘I giovani e le  scienze” promosso dalla Commissione europea, dal Consiglio europeo e dal Parlamento europeo e gestito  della FAST-Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche. Gli studenti selezionati dalla FAST (www.fast.mi.it – modulo iscrizione scaricabile on line) nell’edizione 2022 con il concorso annuale ‘I giovani e le scienze’ si sono distinti per qualità ed hanno ottenuto diversi riconoscimenti anche all’estero:  medaglie d’argento a BUCA IMSEF in Turchia conferite ad Alessandra Milea del Marconi di Tortona e Loris Piccolo del Sobrero di Casale Monferrato; medaglie  d’oro a Expo Sciences del Messico vinte da tre allievi del Galilei di Jesi, Caterina Amichetti, Filippo Pieretti e Matteo Santon. Ci sono diversi finanziamenti europei per le scuole e progetti molto validi a cui le scuole italiane hanno aderito o nei quali sono capofila per l’impegno costante di docenti appassionati.  Anche durante l’emergenza vocid-19 non si sono mai fermate le scuole italiane, ad esempio  INDIRE aveva lanciato un’iniziativa di solidarietà tra scuole per superare l’emergenza della pandemia e, al contempo, sperimentare soluzioni per la didattica a distanza con metodologie e strumenti innovativi con le reti di scuole del Movimento «Avanguardie educative» e del Movimento delle «Piccole Scuole» e la community europea eTwinning che hanno collaborato con i docenti e i dirigenti scolastici degli istituti scolastici che chiedevano supporto. L’Unione Europea sostiene con borse di studio, progetti europei studenti, dottorandi, tirocinanti, insegnanti, formatori e docenti universitari affinché possano studiare, insegnare o acquisire un’esperienza professionale all’estero, nonché i giovani per consentire loro di partecipare a scambi studenteschi o attività di volontariato all’estero con vari programmi comunitari, con il Fondo sociale europeo sostiene percorsi di istruzione e formazione professionale, con i fondi del PNRR aiuta i comuni a sistemare scuole e università, a migliorare le dotazioni infrastrutturali e digitali. Il Consiglio “Istruzione, gioventù, cultura e sport” è una delle formazioni del Consiglio dell’Unione Europea, e si occupa di fornire un quadro di cooperazione per lo scambio di informazioni ed esperienze in queste materie, le cui competenze rientrano tuttavia nella sovranità degli Stati membri. L’Unione Europea fornisce un quadro di confronto e di miglioramento per le politiche nazionali dell’istruzione e della formazione professionale, sollecitando i governi nazionali a sviluppare interventi e misure di policy in aree considerate prioritarie, sulla base del cosiddetto principio di sussidiarietà.

Domanda: si sono ricerche per migliorare la diagnosi di Alzheimer? Ludoviso Pirra

Risposta: Tra i ricercatori italiani più dinamici ed attivi in progetti europei legati alla diagnosi clinica delle malattie neurodegenerative c’è il dott. Fabio Moda con il suo team che ha partecipato al progetto European Innovative Research & Technological Development Projects in Nanomedicine - EuroNanoMed III (Surface-enhanced Raman scattering with nanophotonic and biomedical amplifying system for an early diagnosis of Alzheimer’s disease pathology –SPEEDY- 2019-2021) dedicato allo studio della malattia di Alzheimer; al progetto “Prodromal biomarkers in fatal familial insomnia: a longitudinal study in humans and mice “ finanziato dall’EU Joint Programme – Neurodegenerative Disease Research (JPND) dedicato allo studio dell’insonnia fatale familiare; e infine un progetto dedicato allo studio di una malattia da prioni che colpisce i cervidi in Norvegia finanziato dal Norwegian Research Council (Chronic wasting disease prions from Norwegian cervids: Assessing the pathogenesis, shedding, spillover and zoonotic potential –EmergingCWD-). “Stiamo sviluppando,” spiega il dott. Fabio Moda,”nuovi test diagnostici per identificare soggetti a maggior rischio di sviluppare la malattia di Parkinson, la malattia di Alzheimer, la demenza con corpi di Lewy e le malattie da prioni (es. la malattia di Creutzfeldt-Jakob) che sono patologie neurodegenerative caratterizzate dall'accumulo intracerebrale di proteine tossiche. Queste proteine rappresentano dei biomarcatori specifici di malattia e la loro identificazione nell'encefalo prelevato post-mortem permette di formulare una diagnosi certa. Senza riscontro neuropatologico, la diagnosi di queste malattie quando i pazienti sono in vita non può essere definitiva ma possibile o probabile. Con il mio gruppo di ricerca stiamo sviluppando e ottimizzando dei test diagnostici molto sensibili che consentano di identificare la presenza di queste proteine tossiche in tessuti periferici e fluidi biologici facilmente prelevabili, quali ad esempio le urine, il sangue, le lacrime e la mucosa olfattiva. Per alcune di queste patologie, quali ad esempio la malattia di Parkinson e la demenza con corpi di Lewy, esistono dei sintomi premonitori che possono manifestarsi anche 10-15 anni prima della comparsa dei sintomi caratteristici di queste malattie. Questi comprendono, tra gli altri, un deficit delle funzioni olfattive e disturbi del sonno REM (iRBD). Per alcuni soggetti questi disturbi possono rappresentare eventi occasionali che non hanno alcun legame con queste patologie neurodegenerative. Ma per altri soggetti rappresentano invece un sintomo prodromico di malattia”. Il dott. Fabio Moda e il Suo team stanno anche cercando di identificare i soggetti a maggior rischio di sviluppare tali patologie. “Con il mio gruppo di ricerca,” spiega il dott. Fabio Moda,”stiamo conducendo uno studio dove soggetti con iRBD vengono sottoposti a prelievo di mucosa olfattiva, urina e sangue per verificare se, mediante tecniche ultrasensibili, sia possibile già rilevare le proteine tossiche associate alle patologie neurodegenerative. Questi risultati, se confermati, consentirebbe di identificare i soggetti a maggior rischio di sviluppare la patologia, monitorarli nel tempo e valutare la possibilità di intraprendere terapie già in fasi precoci”.   Un altro argomento di interesse è rappresentato dallo studio delle alterazioni del microbiota (disbiosi) a livello della mucosa olfattiva e del sangue per valutare se queste possano avere una qualche influenza sull'insorgenza e/o sullo sviluppo di malattia. Le  stesse tecniche analitiche vengono, dal team del dott. Fabio Moda, applicate ad uno studio sui cervidi norvegesi relativo alla malattia da prioni chiamata Deperimento Cronico (CWD) per azioni preventive di tutela della salute dell’uomo. “Stiamo impiegando le medesime tecniche analitiche per ricercare la presenza di una di queste proteine tossiche (il prione) in urina, sangue, muscolo e feci di cervidi (alci, renne e cervi) norvegesi in cui è recentemente comparsa una malattia da prioni chiamata Deperimento Cronico (CWD) e che si trasmette in modo efficiente all’interno di questa specie. E’ possibile che prioni escreti con urina e feci di animali apparentemente sani ma che stanno in realtà incubando la malattia, siano in grado di infettare i cervidi (ma anche gli ovini) che brucano l’erba o leccano le rocce (per recuperare il sale) presenti in aree contaminate da questi campioni biologici. Non è oggi possibile escludere che questa malattia sia potenzialmente trasmissibile all’uomo, ad esempio mediante consumo di carni infette (come successe nel caso ben noto a tutti della mucca pazza). Tramite le piattaforme di cui siamo dotati al Besta valuteremo se il prione può essere identificato in questi campioni biologici anche in fasi precliniche di malattia. Questo progetto sta valutando anche la potenziale trasmissibilità della CWD all’uomo mediante l’uso di specifici modelli sperimentali. Se si scoprisse che il prione è presente nei muscoli di animali in fase preclinica di malattia e se fosse evidenziato un rischio di trasmissione all’uomo, questo sarà fondamentale per permettere alle autorità competenti di mettere in atto delle strategie preventive adeguate”.

    

Domanda: visti i problemi di disinformazione non ci sono realtà europee che tutelino il lavoro scientifico nella sua corretta divulgazione? Marina Cuttoli

Risposta: sì, ci sono realtà quali EUSJA, associazione europea dei giornalisti scientifici, che con UGIS, Unione Giornalisti Italiani Scientifici, realizzano corsi di aggiornamento, webinar, eventi e convegni, progetti proprio per evidenziare il ruolo dei giornalisti scientifici che possono essere di supporto ad una adeguata informazione scientifica. Inutile dire che quando ad esempio scrivevano di pandemia giornalisti che non avevano conoscenze scientifiche, spesso si sono lasciati abbindolare da dati che non erano validati da studi con impact factor. Una delegazione EUSJA sarà a Milano dal 26 al 29 gennaio e oltre ad eleggere il nuovo board direttivo farà una serie di visite scientifiche. Tra i progetti cofinanziati dalla Commissione europea per combattere le fake news c’è il progetto INVID   che con una piattaforma Il tool agevola a comprendere quando ad esempio i video sono stati manipolati. Lo strumento di analisi di InVID identifica diverse caratteristiche digitali dei contenuti video utilizzando dati tracciabili da YouTube e Twitter come posizione, meteo e ora, scansiona i commenti, consente di determinare se  un video è falso. Fanno parte del progetto  l'agenzia di stampa Agence France-Presse (AFP), la tedesca Deutsche Welle (DW) e l'agenzia di stampa austriaca (APA).E’ stato pubblicato uno studio su PNAS dal titolo “Disinformazione nella e sulla scienza” e inoltre sono disponibili sia in italiano che in inglese gli atti di un convegno importante svoltosi a Milano a settembre 2022 a palazzo Cusani intitolato “La comunicazione medico paziente e sanitaria, la medicina narrativa dopo il covid”  in cui si è parlato di umanizzazione e dei progetti italiani ed europei per una corretta divulgazione scientifica con componenti di spicco del comitato direttivo dalla dott.ssa Maria Antonella Bertozzi, Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana Unità Operativa Complessa di Andrologia, Direttrice U.O.C. Andrologia, al prof. Maurizio Bossi con diversi patrocini istituzionali, con la collaborazione di esperti di livello internazionale e di personalità prestigiose quali il Col. Dott. Carmelo Tribunale e del Gen. Dott. Antonio Pennino. Si segnala che anche l'associazione Gus che ogni anno premia gli uffici stampa più efficienti ha voluto nel 2023 dare un segnale sull'importanza del ruolo degli addetti stampa giornalisti professionisti rispetto ai "comunicatori" e ha ribadito l'importanza del codice deontologico dell'ordine dei giornalisti. La premiazione si terrà nella sala consiliare di Regione Lombardia alla presenza del dott. Aurelio Biassoni, direttore dell'Ufficio Stampa del Consiglio regionale della Lombardia.    

    

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