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Inter, Ernesto Pellegrini è morto: addio al presidente dello scudetto dei record con Trapattoni in panchina
E' stato il numero uno del club nerazzurro dal 1984 al 1995

Inter, Ernesto Pellegrini è morto: addio al presidente dello scudetto dei record con Trapattoni in panchina
L'Inter piange Ernesto Pellegrini: l'ex presidente nerazzurro è morto all'età di 84 anni a poche ore dalla finale di Champions che vedrà i nerazzurri sfidare il Psg a Monaco di Baviera. Ha guidato il club milanese dal 1984 (quando rilevò la società da Fraizzoli) sino al 1995. E' stato il presidente dello scudetto dei record '88/'89 (58 punti in 34 partite, la vittoria ne valeva 2) con Giovanni Trapattoni in panchina e Matthäus-e Brehme in campo (l'anno dopo sarebbe arrivato anche Klinsmann con un'Inter 'tedesca' contro il Milan degli olandesi Gullit, Van Basten e Rijkaard). Nel 1989 vinse la Supercoppa Italiana, poi nel 1991 la Coppa Uefa che riconquistò nel 1994 (con l'olandese Dennis Bergkamp - strappato al Milan e alle big del calcio europeo - stella nerazzurra).
Sui social il messaggio di cordoglio del club nerazzurro: "Ci ha lasciato il Presidente Ernesto Pellegrini. Per undici anni ha guidato l’Inter con saggezza, onore e determinazione, lasciando una impronta indelebile nella storia del nostro Club. FC Internazionale Milano e tutto il popolo nerazzurro si stringono attorno ai suoi familiari".
Sulla pagina X del club si sono subito moltiplicati i messaggi di cordoglio. "Riposa in pace" scrive la Juventus, mentre la SS Lazio scrive "Ci uniamo con commozione al vostro dolore e a quello di tutti i familiari di Ernesto Pellegrini".
Ernesto Pellegrini, il re della ristorazione con marchio solidarietà
Ernesto Pellegrini è stato presidente e amministratore delegato di "Pellegrini S.p.A.", società che oggi si occupa di ristorazione collettiva e commerciale, servizi di Welfare aziendale, distribuzione automatica, vendita di carni fresche e derrate alimentari e pulizia e sanificazione ambientale.
“A 19 anni mi diplomo ragioniere, vengo assunto alla Bianchi Biciclette come semplice contabile, conosco il mio mito Fausto Coppi e il suo meccanico preferito, pinza d’oro, lo chiamavano Pinella De Grandi. Dopo un paio d’anni mi promuovono capo contabile in una delle quattro società della Bianchi”. Cominciò così l’avventura di Ernesto Pellegrini, ragazzo della periferia milanese, borgo di Morsenchio, vicino all’aeroporto di Linate. I genitori erano ortolani, lui li aiutava a vendere mazzetti di rosmarino al mercato. Di quelle origini ha sempre portato l’attenzione per chi è rimasto indietro anche quando il suo gruppo ha iniziato a decollare fino a fatturare, ultimo dato, 24 milioni di euro e a dare lavoro a oltre 11mila dipendenti nelle sedi di Milano, Roma, Mendrisio (Svizzera) e nei tanti appalti sparsi per il mondo. Ma torniamo a quel ragazzo intraprendente. “Un bel giorno il capo della commissione interna mi disse: ragioniere lei deve gestire la mensa della Bianchi. Risposi: ma io non ho mai fatto da mangiare in vita mia, non saprei neanche da che parte cominciare. Vi descrivo le esatte parole: “lei è un bravo amministrativo, figlio di ortolani, quindi sa distinguere la verdura fresca da quella vecchia”.
Nel 1965 fonda l'Organizzazione Mense Pellegrini, specializzata nella ristorazione sul mondo del lavoro anche attraverso i famosissimi buoni pasto che portano il suo nome. “Nel 2015 ho sentito il bisogno morale di ringraziare il buon Dio del tanto che ho avuto dalla vita. Parlando in casa con moglie, figlia e genero, abbiamo costituito una Fondazione che loro hanno chiesto avesse il mio nome”. Poco dopo fonda il ristorante Ruben che ogni sera mette a tavola 500 persone. “Ruben è la restituzione di qualcosa del tanto che Pellegrini ha avuto, un risarcimento destinato a chi è rotolato in basso nella classifica della vita - raccontò in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ -. Menu completo e prezzo simbolico di un euro, per salvare la dignità e allontanare l’idea dell’elemosina". Il ristorante è dedicato a un bracciante della sua infanzia, morto assiderato nella baracca "dimenticato da tutti”. A ‘Ruben’ il pasto si paga un euro “per una questione di dignità, anche colui che è meno fortunato di me deve pagare per sentirsi qualcuno”. Sua figlia Valentina, ora vicepresidente, avrà il compito di portare avanti non solo l’impresa ma anche i valori che hanno sostenuto il padre.
Zenga "con Pellegrini perdo persona cara, RIP"
"Quando perdi una persona cara l'unica cosa che possiamo fare è continuare a vivere anche per Lei che non può più farlo. RIP Presidente". Con queste parole, sui social, Walter Zenga, portiere dell'Inter dei record, ricorda l'ex presidente nerazzurro, Ernesto Pellegrini, deceduto oggi all'età di 84 anni.