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L'Inter al fondo saudita PIF: San Siro decisivo nell'accordo con Zhang
Il fondo di Mohammed Bin Salman ha appena comprato il Newcastle e punta a un network calcistico, simile a quello del Manchester City
Il fondo sovrano dell'Arabia Saudita Pif, dopo il Newcastle, vuole comprare anche l’Inter: trattativa in fase avanzata
Dopo il Newcastle, anche l’Inter. Il fondo sovrano dell'Arabia Saudita Pif (Public Investment Fund), è in trattativa con il gruppo Suning per l’acquisto del club nerazzurro. La crisi del colosso di Nanchino e la possibilità che, dopo la rielezione di Beppe Sala a Sindaco di Milano, si sblocchi la questione relativa a San Siro rappresentano due spinte notevoli all’accelerazione della transazione.
Suning valuta l’Inter un miliardo di euro, investimento impegnativo, ma certamente riterrebbe ben più allettante se il club avesse tra i suoi asset uno stadio di proprietà.
Per avere un termine di paragone, va ricordato che il PIF ha appena completato l'acquisizione dell'80% del Newcastle per 360 milioni di euro. Un ulteriore confronto è quello con il PSG, controllato dal fondo sovrano qatariota Qatar Investment Authority: il fatturato 2020 del PIF è di 500 miliardi di dollari, contro il 400 dei rivali quatarioti.
Il fondo di Mohammed Bin Salman, principe ereditario saudita, punta con decisione alla creazione di un network nel mondo del calcio, comprendente anche il Marsiglia e un club brasiliano. Il modello di riferimento è l’Abu Dhabi United Group, di proprietà dello sceicco Mansour, che controlla tra le altre Manchester City, New York City, Melbourne City, Troyes, oltre ad avere partecipazioni in altri club come Girona e Yokohama Marinos.
Il fondo PIF vuole fare la stessa cosa, a costo di sfidare le regole della Uefa, che vietano la multiproprietà di più club iscritti allo stesso torneo. Il rischio è molto elevato: l’Inter già partecipa alla Champions League e il Newcastle, con i rinforzi attesi già dalla prossima sessione di mercato a gennaio, certamente vuole diventarne una protagonista abituale.
Una soluzione andrà trovata e certamente sarà più facile rispetto ai problemi posti da ONG come Emergency e Human Rights Watch, che sottolineano lo scarso rispetto dei diritti umani da parte del regime saudita.
Tra gli obiettivi della famiglia reale di Riad c’è “anche” un'energica ripulitura della propria reputazione e il calcio ha una forza comunicativa impareggiabile, soprattutto quando si tratta di proporre al mondo un’immagine positiva e vincente.