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Parigi 2024, psichiatra sul ritiro di Angela Carini. "Polemiche hanno influenzato reazione, come profezia'

Parigi 2024: medico sport, 'per Carini lotta impari, impensabile un match così'
Parigi 2024: psichiatra, 'polemiche hanno influenzato reazione Angela Carini, come profezia'
"Ciò che ha preceduto l'incontro tra le boxer Imane Khelif e Angela Carini ha generato tantissime polemiche che, in qualche modo, hanno influenzato quello che poi è stato un esito clamoroso. Perché dopo una manciata di secondi il ritiro è una reazione assolutamente di fuga. Mentre ci si aspetta che un'atleta olimpionica abbia un addestramento anche a resistere". E' la riflessione che, all'Adnkronos Salute, fa lo psichiatra Claudio Mencacci, presidente della Società italiana di neuropsicofarmacologia (Sinpf) dopo il ritiro, quasi immediato (45 secondi dall'inizio del primo round), della 25enne pugile italiana Angela Carini sul ring delle Olimpiadi di Parigi 2024.
"Quello che abbiamo visto - continua Mencacci - è clamoroso perché, al di là del merito delle polemiche, in quel tipo di sport ci si aspetta resistenza, anche al dolore, che le permetta di sopportare la gara quantomeno per dei tempi più lunghi. È stata un po' come una sorta di anticipazione della profezia che si auto-avvera, cioè l'idea di uno scontro impari, una condizione che non avrebbe dovuto verificarsi e che si realizza nell'arco di poche manciate di secondi. Sembra dunque più un effetto di ciò che l'ha preceduto piuttosto che dello scontro in sé".
"La reazione della nostra atleta che abbiamo visto non è solo quella dello sconfitto, è la reazione proprio di chi rilascia una tensione enorme che si era evidentemente generata al di fuori dell'incontro. Cioè è un risultato falsato da ciò che è accaduto, prima, fuori dal ring", conclude Mencacci.

Parigi 2024: medico sport, 'per Carini lotta impari, impensabile un match così'
"Forse comincio ad essere troppo vecchio per vedere certe cose, ai miei tempi tutto questo sarebbe stato impensabile. Sarà anche un passo avanti del Comitato olimpico far partecipare la pugile intersessuale algerina Imane Khelif, ma per la nostra Angela Carini è stata una lotta impari che va contro i principi di uguaglianza tra gli atleti che partecipano ad una manifestazione sportiva, tanto più un'Olimpiade". Così all'Adnkronos Salute il medico sportivo Mario Brozzi, che interviene sulle polemiche prima e dopo il match che ha visto vincere Imane Khelif dopo l'abbandono della boxer italiana Angela Carini nel primo round del match valevole per le Olimpiadi di Parigi 2024.

"Non metto in dubbio la bravura della pugile algerina - precisa Brozzi - ma il fisico di ciascuno di noi è segnato dalla genetica, le caratteristiche biomeccaniche, la forza e la destrezza sono diverse nelle donne rispetto agli uomini. C'è una forbice che si sta riducendo in alcune discipline sportive, penso al calcio femminile, ma - osserva l'esperto - resta in altri sport come la boxe. L'abbiamo visto nel colpo sferrato dalla Khelif contro la Carini, la velocità e la potenza hanno sorpreso chi ha guardato il match. Ci dobbiamo abituare a tutto questo? Oggi - conclude - c'è un pizzico di stupore e di vicinanza alla nostra atleta Carini che si sentirà inferiore e mortificata, ma abbiamo visto un incontro di boxe che è andato contro i principi olimpici. Non è una critica all'atleta algerina, ma fino a ieri tutto questo nella medicina dello sport era impensabile".